ROVIGO - Perché è crollato il ponte Morandi? E' la prima domanda che gli studenti dell'istituto per geometri Bernini di Rovigo hanno rivolto agli insegnanti...
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LO STUDIO Per il plastico in scala 1:500 del ponte Morandi di Genova gli studenti delle classi terza e quarta del Bernini, una trentina in tutto, hanno compiuto dapprima una meticolosa ricerca documentale, accompagnata da una puntuale rassegna stampa sulle problematiche evidenziate dopo il crollo. Così, la prima fase del lavoro s'è concretizzata in una trentina di tavole tecnico-documentarie e in una serie di relazioni: una dedicata alla figura dell'ingegnere Riccardo Morandi, altre sulle proposte progettuali per il viadotto Polcevera. La seconda fase è partita dalla stampa delle planimetrie ricavate dalla Carta tecnica regionale della Liguria e dei particolari costruttivi del ponte. Poi è iniziato il lavoro in laboratorio, che ha richiesto un centinaio d'ore d'impegno, anche pomeridiano, condiviso con i docenti Angelo Milan, Claudio Pigato, Giuseppe Sciumè e Silvia Zennaro. «Il prof Milan ha portato anche i wafer. Ma continua anche a dare dei 4», raccontano in laboratorio, dove si sono conclusi da poco i lavor, compresi la stuccatura, levigatura e verniciatura delle parti assemblate (solo gli edifici sono circa 90) su un fotopiano di 6 metri quadrati utilizzato come base.
L'ESPOSIZIONE Considerati l'attualità e il dibattito aperto sul ponte Morandi, che «per gli studenti - spiega il professor Milan - è anche l'occasione di riflettere sulla tutela del patrimonio edilizio pubblico, e sul perché questo sia l'unico ponte di Morandi al mondo a essere crollato», il plastico sarà in esposizione dal 4 al 13 dicembre nella Pescheria nuova di Rovigo, insieme ai 31 elaborati che sono stati necessari per la realizzazione.
Il Gazzettino