Ponte sul Meduna, "esplodono" i costi per il caro-materiali

Un rendering di come potrebbe essere il nuovo ponte sul Meduna all'ingresso di Pordenone
PORDENONE - I fortissimi incrementi dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali che stanno mettendo in ginocchio l’industria e l’edilizia rischiano di...

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PORDENONE - I fortissimi incrementi dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali che stanno mettendo in ginocchio l’industria e l’edilizia rischiano di impattare anche sul futuro Ponte Meduna. Il boom dei costi di cemento, acciaio e altri materiali potrebbero fare “lievitare” il costo dell’opera dagli attuali 23 agli oltre 30 milioni di euro. A renderlo noto è stato il sindaco Alessandro Ciriani. Ieri, intervenendo al Festival della Resilienza con le categorie economiche, il primo cittadino parlando della necessità di mirare bene nell’”approvvigionamento” dei fondi europei del Pnrr ha espresso il timore emerso da un confronto con gli uffici e con i professionisti.


COSTO LIEVITATO

«Quello cui stimo assistendo sui mercati - ha detto Ciriani - rispetto allo schizzare in alto dei prezzi delle materie prime potrebbe avere un impatto anche nei lavori della città e nei futuri cantieri. Rispetto al futuro nuovo Ponte Meduna, se la situazione dovesse ovviamente perdurare, i 23 milioni di euro finanziati dalla Regione non basteranno più per realizzare un’opera sul quale in questi anni abbiamo puntato molto e alla quale il territorio non può rinunciare in quanto costituisce un grave problema per una viabilità che non è solo confinata al Comune di Pordenone. Per questo diventa di fondamentale importanza valutare come ci si muoverà rispetto alle risorse del Recovery plan e del Pnrr. Certe risorse diventeranno cruciali proprio per riuscire a dare una risposta a una necessità che non è più rinviabile».


ASSEGNAZIONE

Così a soli pochi giorni dall’assegnazione del progetto (a passare l’”esame” della commissione comunale guidata dall’architetto e professore universitario Maurizio Bradaschia è stato il progetto dell’Associazione temporanea di imprese Matildi-Coprogetti-Idrostudi che nella forma del ponte evocherà lo stemma della città) sulla futura opera si addensano le nubi di un possibile forte incremento dei costi rispetto alla risorse che il Comune ha disponibili sulla base del finanziamento regionale. Nel suo intervento il sindaco Ciriani ha poi sottolineato la necessità di guardare alle necessità infrastrutturali come sistema Pordenone. «Proprio oggi i giornali riportavano la notizia dell’avanzamento della Pedemontana veneta. Sappiano che il traffico pesante di quella infrastruttura in parte ricadrà sul nostro territorio e dovrà essere deviato verso l’Interporto di Pordenone per sviluppare ancora di più il trasporto su ferro rispetto alla gomma». Poi il tema ricorrente della Pontebbana. «Una delle strade - ha aggiunto il sindaco - non solo più trafficate, ma anche più pericolose d’Italia. O con la soluzione in trincea o attraverso la sua “parallela” con la Gronda Nord di cui si parla da quasi quarant’anni il nodo di quella strada dovrà essere affrontato». La grande occasione da non farsi scappare potrà essere proprio quella dei fondi del Pnrr.


LA CRITICA



Seppure entrando nel merito delle questioni Ciriani non si è fatto sfuggire l’occasione per una “puntura” politica alla maggioranza del governo. «Ciò che non mi piace è questo clima natalizio che si è creato attorno al Recovery. È come se fossimo a una grande festa in cui ci viene fatto un grande regalo. Non è così. Non è una festa, sarà bensì un esame che come Paese e come enti locali saremo chiamati a superare. E comunque quei soldi dovranno essere in qualche modo restituiti».

 

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Il Gazzettino