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Non sono più solo tracciati immaginari. Ci sono i soldi. E sono tanti, spalmati sui prossimi otto anni ma in parte disponibili già da subito. Ottanta milioni di euro, nel dettaglio, in arrivo direttamente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per dare il via all’operazione ponti in tutto il Friuli Venezia Giulia. E il “re” del pacchetto, cioè l’opera che attirerà su di sé più della metà del finanziamento statale, è un’infrastruttura cruciale che adesso può decollare: il nuovo ponte sul Tagliamento a Dignano, a cavallo delle province di Pordenone e Udine. Un viadotto strategico per più ragioni, ma soprattutto per una: sarà l’anello di congiunzione chiave della futura bretella che dalla Cimpello-Sequals porterà a Gemona e quindi al raccordo con l’autostrada A23.
LO SBLOCCO
Ci sono i soldi per la realizzazione del nuovo ponte di Dignano, una delle opere più importanti del prossimo decennio in tutto il Friuli Venezia Giulia.
GLI SVILUPPI
Meno costosa, meno impattante, ma anche “meno autostrada”. Il nuovo collegamento che unirà il Friuli Occidentale all’Austria arrivando fino al nodo di Osoppo-Gemona costerà meno non solo perché non attraverserà il Tagliamento nella zona collinare di Pinzano e Ragogna. Il tracciato non sarà una vera autostrada. O meglio, non del tutto. La filosofia della Regione, infatti, è sì quella di accelerare i tempi per la realizzazione dell’opera, ma soprattutto quella di arrivare a un progetto fattibile. E spendere un miliardo (così costerebbe più o meno una vera autostrada a due corsie per senso di marcia) senza potersi appoggiare al Piano nazionale di ripresa e resilienza sarebbe una follia. Per la nuova Cimpello-Gemona, la porta verso il Nord Europa chiamata a migliorare anche le precarie condizioni della Pontebbana, si è pensato a una soluzione ibrida. E il primo snodo sarà quello di Dignano. Il nuovo ponte sul Tagliamento, che non sarà a Nord bensì a Sud rispetto al paese in provincia di Udine. La strada, quindi, andrà poi ad utilizzare la galleria di Dignano, che oggi rappresenta - assieme alla variante - l’unica alternativa per i mezzi pesanti. Successivamente, la strada che poi dovrà portare fino a Gemona passerà non lontano da Fagagna, attraversando un territorio formato principalmente da campagna. Si tratterà però di una strada simile alle nuove bretelle realizzate a Pordenone e a San Vito al Tagliamento. In poche parole, il collegamento fino a Gemona non avrà passi carrai, non si potranno realizzare abitazioni con stradine collegate alla principale, non ci saranno rallentatori, si potranno realizzare solamente rotonde come intersezioni e i rettilinei saranno dotati di aree destinate alla sosta di emergenza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino