VENEZIA - Gli scalini in vetro sono una vera passione del grande architetto catalano Santiago Calatrava, autore del bellissimo ponte a Venezia che ufficialmente si chiama...
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A Venezia il problema, quando il meteo è inclemente per nebbia, pioggia, vento, brina e neve, viene da anni tamponato vietando la circolazione sulle fasce laterali del ponte, che sono realizzate in vetro, e concentrando il traffico sulla ristretta zona centrale, pavimentata in trachite. Ma non è facile, perché sul Calatrava passano ogni giorno 20mila persone in media.
Anche a Bilbao, la capitale "di fatto" dei Paesi Baschi, l'architetto Calatrava ha progettato un ponte. Naturalmente pavimentato in vetro. E anche sul ponte di Bilbao la gente scivolava che era un piacere. Ma lì l'amministrazione ha deciso di intervenire, con una soluzione molto economica, che un lettore veneziano, Nicola Poli, ha filmato e inviato al Gazzettino: un semplice tappeto antisdrucciolo in gomma. «È brutto - spiegò il sindaco di Bilbao, Ibon Areso - ma non potevamo continuare a pagare risarcimenti». L'architetto Calatrava non gradì la deturpazione della sua opera e fece causa al Comune di Bilbao, che dovette pagare 30.000 euro di risarcimento allo studio Calatrava.
Anche a Venezia si provò con strisce antisdrucciolo, che però sul vetro non attaccavano bene. Ora la giunta Brugnaro sta studiando una soluzione definitiva. D'altronde a Venezia il problema si pose sin dai primissimi giorni di uso del ponte, nel 2008, visto l'imponente traffico pedonale. E fu lo stesso architetto Calatrava a riconoscerlo e a suggerire una soluzione: sostituire gli elementi in vetro con elementi in trachite. Ma allora la giunta Cacciari fu costretta a lasciar perdere: i costi del ponte erano già lievitati abbastanza. Sorge tuttavia una domanda: siccome che il vetro sia scivoloso e che a Venezia ci sia molta umidità non lo scopriamo adesso, non si poteva pensarci prima?
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Il Gazzettino