Ponte colorato di arcobaleno celebra il pride che non si fa: scoppia la polemica

A spasso sui colori dell'arcobaleno sul ponte di Corso del Popolo
PADOVA - Il ponte di corso Del Popolo si tinge di arcobaleno e la politica cittadina si spacca. «Nell'ambito delle iniziative organizzate dal Comune con tutte le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Il ponte di corso Del Popolo si tinge di arcobaleno e la politica cittadina si spacca. «Nell'ambito delle iniziative organizzate dal Comune con tutte le associazioni Lgbtqia della città in questo giugno, è stata dipinta la bandiera del Pride sul marciapiede di corso del Popolo, luogo di grande passaggio di pendolari e cittadini - ha annunciato l'amministrazione Giordani -. Sono state utilizzate vernici apposite non invadenti che si cancelleranno con il tempo e con la pioggia. L'intento è quello di celebrare il Pride in quest'anno in cui purtroppo non lo potremo celebrare per le nostre strade». 


LO SCONTRO
L'intervento è costato circa 3 mila euro. Un'iniziativa che, però, non è per nulla piaciuta al centrodestra. Il primo ad andare alla carica è stato l'ex sindaco Massimo Bitonci. «Ecco un chiaro esempio del cattivo gusto dell'amministrazione - ha tuonato - Non si tratta di una questione di idee o di simbologie, ma si poteva fare ben altro, vista la zona storica. Al peggio non c'è mai fine». 
Ad andare giù duro è stato anche il suo compagno di partito Alain Luciani: «Ecco come si spendono i soldi dei padovani in questo periodo difficile. Che cosa sarebbe successo se durante la nostra amministrazione avessimo disegnato leoni di San Marco in giro per la città? Quale sarebbe stata la reazione?». 
«Dalla maggioranza si spiega che si è dato colore a una strada per celebrare l'orgoglio Lgbt , ma è inaudito che si agisca in questo modo senza un preventivo confronto con la cittadinanza tutta o portando in consiglio comunale la proposta - hanno rincarato la dose i consiglieri di FdI Matteo Cavatton, Enrico Turrin ed Elena Cappellini -. I consiglieri di FdI ricordano che gli spazi pubblici sono di tutti e non solo di chi la giunta ha deciso di rappresentare. Vanno privilegiati i colori che rappresentano l'intera Nazione e non solo una parte della comunità. Da piazza De Gasperi fino al lato opposto del ponte del Popolo insieme all'onorevole Filippo Ascierto appenderemo le bandiere tricolore». 
 
L'AMMINISTRAZIONE
A difendere a spada tratta l'iniziativa ieri ha provveduto, però, Giordani. «Nel 2020 di discriminazione e odio si può ancora soffrire e morire - ha ribattuto a muso duro il sindaco -. Ecco il vero dibattito che dovremmo tutti affrontare. Padova città aperta e solidale non lo dimentica, vuole testimoniarlo e sta dalla parte dei diritti e delle vittime. In ogni caso, a me questo intervento piace». 
«Noi siamo dalla parte dei diritti, dei colori, della cultura - ha aggiunto il suo vice Arturo Lorenzoni -. Anche se non si può festeggiare tutti insieme, come si è sempre fatto, è importante celebrare anche quest'anno i diritti civili. A noi piace un Veneto che non può essere rappresentato da quella politica che, per far parlare di sé, contrappone la giusta battaglia per i diritti civili con l'altrettanto giusta attenzione per famiglie e imprese che vanno sostenute, come abbiamo già iniziato a fare, in questo momento di difficoltà».

«Sono sinceramente dispiaciuta per le polemiche che ho visto in queste ore. Si arriva quasi a dire che l'asfalto è un bene monumentale - ha concluso l'assessore ai Servizi sociali Marta Nalin -. È evidente che l'intento di chi si attacca a queste cose è solamente quello di mascherare la propria indignazione nei confronti di una città che vuole celebrare i diritti. Diritti che evidentemente si vorrebbero negare». 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino