Venezia. Scivola dal ponte di Calatrava, si rompe la caviglia e le resta un'invalidità permanente: 15enne risarcita con 11mila euro

Venezia. Scivola dal ponte di Calatrava, si rompe la caviglia e le resta un'invalidità permanente: 15enne risarcita con 11mila euro
VENEZIA - Il 2 novembre 2016 alle 7:10 di mattina l'ultimo gradino in vetro dal lato stazione del ponte di Calatrava era reso viscido dall'umidità e dalla nebbia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Il 2 novembre 2016 alle 7:10 di mattina l'ultimo gradino in vetro dal lato stazione del ponte di Calatrava era reso viscido dall'umidità e dalla nebbia presente quella mattina in città. Così quando A.B., all' epoca adolescente mestrina di 15 anni, aveva appoggiato il piede sul gradino nella fase di discesa dal ponte, verso la stazione ferroviaria, era scivolata a terra. Un volo che le era costato la frattura del malleolo peroneale destro causandole un'invalidità permanente del 4% e 51 giorni di malattia a causa del danno alla caviglia. La vicenda si è chiusa settimana scorsa di fronte al tribunale civile che per quella caduta ha ritenuto responsabile il Comune di Venezia condannandolo ad un risarcimento di 11.028,15 euro nei confronti della vittima, assistita in processo dagli avvocati Augusto Palese e Niccolò Bullo.

LA RELAZIONE

Secondo il consulente del giudice civile, C'è stata una "derivazione eziologica", cioè un legame, tra la caduta della quindicenne e "la pericolosità dello stato dei luoghi, cioè il gradino in vetro, tale da connaturarla quale insidia non segnalata dall'ente gestore (il Comune, ndr) e priva di presidi antisdrucciolo". Le fascette di colore grigio che ora sono sui gradini in vetro del ponte di Calatrava e aiutano l'aderenza sono state posizionate infatti soltanto dal dicembre 2020. Oltretutto - scrive ancora il giudice - durante il processo il Comune di Venezia non è stato in grado di dimostrare che a causare la caduta sia stato un comportamento sbagliato della quindicenne o di un'altra persona presente sul posto. Tanto è vero che lo stesso giudice parla di una camminata "avvenuta con normale diligenza e prudenza" da parte della vittima. Tutte considerazioni che hanno permesso di considerare, e condannare, il Comune responsabile della caduta in qualità di custode della pubblica via.

LA TESTIMONE

Agli atti del processo anche la testimonianza di uno dei vertici di Insula, la società che coordina gli interventi di riparazione sul ponte di Calatrava, che ha spiegato al giudice come il gradino sul quale la 15enne aveva perso l'equilibrio quella mattina di sette anni fa, non è stato sostituito perché presenterebbe la rugosità sufficiente per essere considerato antiscivolo. «Rileva tuttavia il tribunale - si legge in sentenza - come il Comune non solo non sia stato documentato l'indice di rugosità (che viene calcolato attraverso un macchinario acquistato da Insula nel 2019, ndr) ma anche abbia riconosciuto la pericolosità degli stessi gradini avendo posizionato strisce antiscivolo dal 2020».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino