Il ponte del Cianà cade a pezzi: sopra ci passano i tir carichi di tronchi /Foto

Il ponte del Cianà cade a pezzi: sopra ci passano i tir carichi di tronchi
SANTO STEFANO/SAN PIETRO - La precaria strada del Cianà, che sale in Val Visdende, risulta essere sotto stretta sorveglianza. In particolare a finire sotto i riflettori e...

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SANTO STEFANO/SAN PIETRO - La precaria strada del Cianà, che sale in Val Visdende, risulta essere sotto stretta sorveglianza. In particolare a finire sotto i riflettori e l’obiettivo dei cellulari è la condizione di salute dei ponti sul torrente Cordevole, detto anche Piave di Visdende.

 
Sono, infatti, tante ormai le immagini che cominciano a girare e che sono state scattate tanto dai locali quanto dai turisti. Impietose sono le foto effettuate dal basso verso l’alto, che immortalano la situazione nel piano inferiore di uno dei ponti e che evidenziano sia le parti arrugginite che le assi spezzate. E proprio su quel ponte ci passano i tir carichi di schianti. In molti si stanno chiedendo il significato delle linee tratteggiate lungo la carreggiata: servono per indicare ai camionisti al volante, in particolare dei tir carichi in discesa (o vuoti in salita) di tronchi, il tracciato delle sottostanti travi di acciaio, in modo tale da farvi passare gli pneumatici con una certa sicurezza. Quella che o ra, in molti, non sentono garantita. «Nel periodo preelettorale – afferma un cittadino che frequenta assiduamente la valle e che preferisce restare nell’anonimato – va molto di moda ricordare la Val Visdende come perla del Comelico ma, a conti fatti, mi pare che poi passi facilmente nel dimenticatoio». 

IL SINDACO
Che ci siano stati problemi sui ponti viene confermato anche dalla sindaca di Santo Stefano. «I due Comuni hanno provveduto a posizionare due lastre – afferma Alessandra Buzzo, che parla di strada “precaria” –. Con il sindaco di San Pietro ho scritto una lettera congiunta a Veneto Strade, con la quale si evidenzia la pericolosità e si richiede un tempestivo intervento per garantire la sicurezza, dato il crescente passaggio di camion». Molti operatori turistici hanno investito nel suggestivo anfiteatro, altri sono pronti a farlo. Ma rimanere nell’incertezza legata alla viabilità, lungo il principale asse d’accesso, l’unico dal fondovalle, non aiuta. 
L’ORDINANZA

Così come non viene considerata incoraggiante l’ordinanza “pilatesca” che, in vigore dal 29 aprile di dieci anni fa, vieta la circolazione dei veicoli, comprese le biciclette, dalle 21 alle 6 e in caso di pioggia. Come dire che, con gli eventi atmosferici di particolare intensità, chi sale e scende lungo il Cianà lo fa a proprio rischio e pericolo. Nella decennale ordinanza si sottolinea poi che l’arteria, seppur aperta, presenta comunque situazioni di precarietà tali da non garantire il transito in tutta sicurezza, a partire dal manto stradale che, soprattutto nel periodo primaverile, subito dopo il disgelo, presenta consistenti sconnessioni, avvallamenti e buchi. Copione che immancabilmente si sta ripetendo in queste settimane. Con l’aggiunta del transito di mezzi pesanti, carichi di tronchi atterrati da Vaia. «Stiamo valutando come programmare la viabilità da maggio, perché i tir aumentano e i turisti cominciano ad arrivare – conclude la sindaca –. La soluzione ideale sarebbe ricorrere ai movieri, che si spera possano essere economicamente coperti con i fondi assicurati dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, per sistemare le strade rovinate nel post Vaia». Di certo la circolazione dei tir verrà sospesa ad agosto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino