Un anno dopo il sacrificio dell'agente Domenico Zorzino: «Il dolore è enorme, ma la sua famiglia è orgogliosa di lui»

ANGUILLARA - «È stato una persona speciale. Ha dimostrato di esserlo e non è stato dimenticato. Il dolore è immenso, ma siamo enormemente...

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ANGUILLARA - «È stato una persona speciale. Ha dimostrato di esserlo e non è stato dimenticato. Il dolore è immenso, ma siamo enormemente orgogliosi e grati». Si continua a vivere, si riprende a lavorare, a curare la famiglia. Ma basta un istante a Sabina Capuzzo per essere catapultata di nuovo lì, sulla sponda del Gorzone, nelle pieghe del dolore più nero. La voce si incrina. «Le ricorrenze pesano, le date sono tremende». Quella del 3 e 4 marzo innanzitutto, quando l’anno scorso suo marito, il poliziotto Domenico Zorzino, è morto a 49 anni sacrificandosi per tentare salvare un compaesano caduto nel fiume. Ma anche gli anniversari, i compleanni. Come quello di Tommaso, il figlio che «è diventato maggiorenne senza che il suo papà potesse vederlo».


LA SOFFERENZA

Fin dal primo istante, da quel 4 marzo 2023 quando i corpi di Zorzino e del 75enne Valerio Buoso furono ripescati dal Gorzone sferrando un pugno dritto nello stomaco agli anguillaresi e all’intera polizia di Stato, la famiglia ha impartito una lezione di dignità e amore che ricalca lo spirito altruista che ha portato Domenico a sacrificarsi, senza esitare un istante. Ritrovatisi da un momento all’altro senza un padre, un marito, un figlio, un fratello, mai si sono lasciati sfuggire una parola d’accusa o di rabbia. E così è anche oggi.
«I Buoso si sentono in colpa, vivono con il rimorso che Domenico sia morto per salvare Valerio, ma non devono. Domenico era così, metteva gli altri prima di sé stesso» diceva Sabina all’indomani del dramma. «Sono persone squisite, ci sono sempre stati vicini – aggiunge oggi parlando della famiglia dell’altra vittima –. Viviamo vicini quindi capita spesso di incontrarci, anche in cimitero, e vedo che sono dispiaciuti, imbarazzati, hanno sempre una dose di senso di colpa. Ma non è colpa loro né di Valerio, non c’entrano nulla».


LA VICINANZA

A stringersi agli Zorzino in questi mesi è però stata l’intera comunità di Anguillara e soprattutto la grande famiglia della polizia di Stato. «Non siamo mai stati lasciati soli – spiega ancora Sabina –. Nei mesi ci sono sempre stati accanto, a dimostrazione di quanto Domenico abbia saputo farsi amare e stimare. Non possiamo che esserne orgogliosi ed essere grati di questo supporto».
Nei giorni scorsi la famiglia ha ricevuto la visita del nuovo questore di Padova, Marco Odorisio, e di una delegazione della questura, dove Zorzino prestava servizio al Reparto prevenzione crimine del Veneto. Li hanno accolti nell’abitazione di via Ca’ Matte, da dove il pomeriggio di venerdì 3 marzo dell’anno scorso il 49enne era uscito a piedi, nel suo giorno di riposo, per portare le sue cagnoline a passeggio sull’argine del Gorzone, trovandovi la morte a poche centinaia di metri da casa.
Per l’atto eroico, all’assistente capo coordinatore Zorzino sono stati tributati funerali in forma solenne, celebrati l’8 marzo nella chiesa di Anguillara alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dell’allora capo della polizia Lamberto Giannini, nonché di tutte le più alte cariche militari e istituzionali del Padovano. In occasione della Festa della polizia 2023 il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha consegnato a Tommaso e Sabina la Medaglia d’oro al valor civile alla memoria conferita a Domenico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo della polizia ne ha inoltre decretato la promozione alla qualifica di vice sovrintendente alla memoria.

Anguillara. «A parti inverse avrebbe fatto lo stesso». L'ultimo saluto a Valerio Buoso, morto nel Gorzone


L’OMAGGIO

Una messa di ricordo doppia e partecipatissima, ma anche l’intitolazione di una piazza e una cerimonia solenne che si terrà questa domenica. Anguillara non ha dimenticato Domenico Zorzino e il suo estremo sacrificio. La comunità, in questi giorni in cui ricorre il primo anniversario della tragica scomparsa, si prepara a omaggiare il suo concittadino che considera un eroe. Ma non dimentica neppure colui che di quella tragedia è stato vittima al pari del poliziotto: il 75enne Valerio Buoso, da tutti conosciuto come Stefano.


Domenica sera, 3 marzo, nella chiesa parrocchiale è stata recitata una messa di suffragio, volutamente dedicata a entrambi, Domenico e Valerio, che insieme hanno trovato la morte e che insieme, ancora abbracciati, furono recuperati sul fondo del fiume. «C’erano tutti – commenta commossa Sabina –. È stato emozionante vedere quanto Domenico fosse amato e come nessuno lo abbia dimenticato». Il tributo pubblico a Zorzino avverrà il 10 marzo. L’amministrazione comunale di Anguillara ha deciso di intitolare al 49enne una piazzetta del paese. L’intitolazione avverrà nel corso di una cerimonia a cui è prevista la partecipazione anche di una rappresentanza della polizia di Stato e della questura di Padova. 

 

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Il Gazzettino