Sciarpa della Roma e tricolore oltre al berretto della sua divisa sulla bara. Cosí, sotto l'altare nella cattedrale di San Clemente a Velletri, era stato sistemato il...
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“La Cattedrale aperta tutta la notte per Matteo – ha detto il vescovo Vincenzo Apicella durante l'omelia – Matteo, simbolo della nostra città, persona che resterà nella nostra memoria come una delle persone belle che questa citta ha saputo far crescere”.
“La violenza è stupidità e assurdità – ha anche detto - Lo dimostra in casi come questo, dove non si riesce a trovare una spiegazione per un gesto di stupida violenza. Matteo – ha concluso Apicella - ha donato la sua vita molto prima del 4 ottobre. Lo ha fatto giorno per giorno facendo quello che ha sempre desiderato di fare pur sapendo che ciò che faceva nascondeva pericoli mortali. Come un martire che non cerca la morte ma che gli viene inferta”.
Un silenzio squarciato solo da un fragoroso applauso al momento dello scambio del gesto di Pace. All’uscita un folto picchetto d’onore ha salutato la bara portata a spalla dai colleghi di Matteo e dal fratello. Dietro i genitori e i parenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino