PADOVA - Settanta telefonate in poche ore venti giorni fa, altre 48 nella giornata di martedì. Tutte al centralino della questura di Padova, nessuna utile al lavoro dei...
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Un uomo padovano di 35 anni, già noto alle forze dell'ordine, l'altro ieri è stato denunciato dalla polizia per il reato di interruzione di pubblico ufficio. E non è tutto. Gli agenti gli hanno pure sequestrato il telefono utilizzato per fare quella raffica di chiamate.
Si sono presentati a casa del molestatore seriale, pregiudicato, alle cinque del pomeriggio. Sapevano perfettamente chi fosse: anzitutto il centralino della questura ovviamente registrate i dettagli della persona che chiama, e in ogni caso in questo caso tutti sapevano perfettamente di chi si trattasse. Lui ha aperto la porta senza problemi ma ora si trova nei guai. Dovrà difendersi e trovare una motivazione per tutte quelle telefonate sempre uguali, della durata di pochi secondi. Quanto bastava per irritare chi stava lavorando.
Il centralino della polizia non è l'unico ad essere preso di mira dai molestatori telefonici. Negli ultimi anni anche i vigili del fuoco si sono imbattuti in una persona che chiamava costantemente il 115 senza motivo. Si tratta quasi sempre di rognose perdite di tempo, ma la situazione diventa ancor più grave quando dall'altro capo della cornetta arrivano segnalazioni e richieste di intervento che si rivelano false.
G.Pip. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino