Polizia locale, crollo dell'organico: solo 8 agenti a sorvegliare la città sul campo

Un pattugliamento notturno della Polizia locale
ROVIGO - Negli ultimi anni è stato un caso politico sul quale le varie maggioranze e opposizioni hanno spesso sparato a zero trovando un terreno di scontro fertile per...

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ROVIGO - Negli ultimi anni è stato un caso politico sul quale le varie maggioranze e opposizioni hanno spesso sparato a zero trovando un terreno di scontro fertile per fomentare le polemiche dalle quali anche l’attuale amministrazione non è stata esente. Da circa un anno a questa parte, però, l’argomento “pistole ai vigili urbani” sembra essere finito di nuovo nel cassetto. Invece no: anche se la questione delle armi in dotazione agli agenti di Polizia locale non è stato, in tempi recenti, sotto i riflettori, ovvero negli ultimi 10 mesi, la questione è ancora aperta e prima o poi, arriverà a una conclusione. Lo afferma con sicurezza il sindaco Edoardo Gaffeo, affiancato dal suo vice Roberto Tovo, che chiarisce quali siano gli aspetti della questione da definire prima di arrivare, concretamente, a vedere gli agenti con la pistola nella fondina. «Mai siamo stati contrari alle armi ai vigili in modo aprioristico, facendone una questione ideologica - esordisce il sindaco - a questa dotazione stiamo attualmente lavorando e arriveremo, a tempo debito, a una conclusione».



I PUNTI IN BALLO

I nodi da risolvere sono diversi e vanno dalla definizione e approvazione del Regolamento del Corpo di Polizia locale del Comune e il connesso Regolamento per la disciplina dell’armamento alla adeguata formazione del personale che dovrà, di fatto, maneggiare l’arma. Non ultimo c’è lo scoglio della carenza del personale, per il quale l’amministrazione dovrà completare un piano di assunzioni dai tempi lunghi. E questo indipendentemente dalla questione delle pistole. «Siamo notevolmente sotto organico - sottolinea infatti Gaffeo - perché oltre alle cessazioni assolutamente fisiologiche dei rapporti di lavoro, dovute ai pensionamenti, si è aggiunta in tempi recenti Quota 100 che ha provocato un’uscita di personale consistente. Per questo stiamo procedendo con un piano delle assunzioni che sta già dando i primi frutti e che ha l’obiettivo non solo di sostituire il personale uscito dall’incarico, ma anche di ringiovanire, a livello anagrafico, l’intero Corpo».
Secondo i numeri forniti dal sindaco, la Polizia locale ha attualmente in organico 35 persone, delle quali «solo 8 o 10 hanno i requisiti per assumere incarichi operativi». Questo numero ridotto consente l’organizzazione di soli due turni di copertura del territorio, «tra l’altro già rafforzati di recente - puntualizza - come si può notare dalla presenza sempre più assidua degli agenti sul territorio».
Ulteriori assunzioni si prospettano nei prossimi mesi e solo una volta completato il piano di integrazione dell’organico, con l’introduzione del “terzo turno” di servizio degli agenti, ovvero quello serale che dovrà essere inserito nel nuovo Regolamento, si potrà poi pensare alla dotazione dell’arma.

LE NORME


E a proposito di Regolamento, il sindaco chiarisce: «Ci stiamo lavorando e una volta pronto, dovrà superare tutti passaggi istituzionali previsti», tra i quali anche la discussione e il via libera da parte del consiglio comunale. L’ultima volta che la questione delle armi ai vigili è stata argomento di dibattito politico a Palazzo Nodari bisogna fare un salto indietro nel tempo di 10 mesi e andare a giugno 2021. In quel momento la Polizia locale, insieme alla Viabilità e al Commercio, era un referato gestito dall’allora assessore Pd Patrizio Bernardinello, dimessosi alla fine di quel giugno stesso. Bernardinello, rispondendo a una interrogazione del capogruppo della Lega Michele Aretusini, aveva fatto sapere che l’amministrazione stava compiendo una serie di passaggi per la predisposizione del nuovo Regolamento e nel frattempo un primo gruppo di 15 agenti era già stato individuato per iniziare il percorso verso l’idoneità e il successivo addestramento.
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Il Gazzettino