Udine. Lo storico poliambulatorio finisce all'asta: gli edifici hanno un valore complessivo di 3,3 milioni di euro

Lo storico poliambulatorio finisce all'asta: gli edifici hanno un valore complessivo di 3,3 milioni di euro
UDINE - Edifici molto conosciuti agli udinesi, non solo perché ben visibili per chi passa in via Manzoni, nel cuore della città, ma perché per tanti sono...

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UDINE - Edifici molto conosciuti agli udinesi, non solo perché ben visibili per chi passa in via Manzoni, nel cuore della città, ma perché per tanti sono stati meta durante l'infanzia per le pratiche vaccinali dell'età.


Sono le strutture di via Manzoni ai civici 1 e 3 di cui ora l'Azienda sanitaria Friuli centrale intende alienare la proprietà con l'asta pubblica prevista per le ore 10 del 30 maggio. Entrambi gli edifici, specifica l'avviso dell'Azienda, sono dichiarati "di interesse culturale" e, perciò, l'avviso ricorda alcuni obblighi che ricadranno sull'acquirente. Il bene alienato, "non potrà essere assoggettato a interventi di alcun genere senza che il relativo progetto sia stato preventivamente autorizzato" secondo quanto predisposto dal decreto legislativo 42/2004; "dovrà essere assicurata la conservazione del bene mediante idonei provvedimenti restaurativi e manutentivi"; "dovrà essere garantita la fruizione pubblica del bene". Tali specifiche valgono anche per gli immobili che si trovano al numero 5 di via Manzoni, anch'essi in vendita.

LE OSSERVAZIONI

Ed è su questa prospettiva che ieri ha puntato l'attenzione il Consiglio direttivo della sezione di Udine di Italia Nostra, auspicando che «le architetture e l'area verde nella quale sono collocate le strutture possa essere adeguatamente conservata, considerando il pregio storico architettonico degli immobili, da inserire in una destinazione d'uso complessiva, che ci auguriamo possa far rivivere un'area ora inutilizzata».
Italia Nostra per giungere a queste conclusioni parte dall'inizio, cioè dalla progettazione di questi edifici, che risale al 1907, su incarico del Comune ed effettuata dalla Società promotrice per l'infanzia «per accogliere l'ambulatorio destinato ai bambini, soprattutto quelli poveri e in condizioni precarie». In seguito, ricostruisce ancora Italia Nostra, «si decise di affiancare un ambulatorio per "i malati di petto", per contrastare la tubercolosi».
Per la parte architettonica i progetti furono affidati all'architetto Arduino Berlam che, con il padre Ruggero, aveva realizzato diverse ville a Udine, per la maggior parte oggi demolite. «Oltre al pregio architettonico prosegue l'associazione va sottolineata la ricchezza della decorazione, i ferri battuti e il fregio a affresco del sottotetto del padiglione "Pro Infantia"».

ARCHITETTURE DA SALVARE

Per questi motivi proprio Italia Nostra incluse questi elementi nel "Manifesto delle 100 architetture" da salvare. Gli edifici sono inoltre compresi nel Fascicolo 1 "Edifici di grande interesse architettonico", Appendice 5 "Edifici e ambiti urbani tutelati" del Piano Regolatore comunale di Udine. L'ampia area verde che circonda gli stabili fu espressamente voluta dal Comune, per rendere più salubre il contesto.
Tra gli altri padiglioni della via udinese, Italia Nostra attira l'attenzione sul "Dispensario comunale dermoceltico", progettato da Ettore Gilberti tra il 1925 e il 1926, «un esempio mirabile di integrazione tra architettura e decorazione considera Italia Nostra -; il paramento murario in mattoni è impreziosito da ferri battuti, decorazioni a graffito, lastre a rilievo». Anche questo edificio è compreso tra quelli inseriti nell'elenco degli "Edifici di grande interesse architettonico del Piano regolatore di Udine". Non da ultimo, l'associazione ribadisce «l'importanza dell'area verde» che connota questa porzione di città, che «in centro può contare su un patrimonio arboreo rilevante e consistente, che potrebbe essere valorizzato in maniera appropriata». Da qui «il biasimo per lo stato di abbandono» nella quale versa l'area.

L'ASTA

Il prezzo a base d'asta è stato fissato in 290mila euro per la costruzione "tipo villino" del civico 1; in 525mila euro per l'edificio del civico 3; in 2,5 milioni per l'unità immobiliare costituita da più edifici di tipologia ed età diversa al civico 5 di via Manzoni.

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Il Gazzettino