Caccia di frodo nella nebbia: quattro bracconieri denunciati nel Delta

Uno dei
PORTO TOLLE - Nel tentativo di nascondere alla Polizia Provinciale i richiami acustici nell’intercapedine ricavata a prua dell'imbarcazione, non si accorgevano di aver...

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PORTO TOLLE - Nel tentativo di nascondere alla Polizia Provinciale i richiami acustici nell’intercapedine ricavata a prua dell'imbarcazione, non si accorgevano di aver lasciato in bella vista i cavi di collegamento degli altoparlanti.




E’ finita così con una denuncia all’autorità giudiziaria e il sequestro di fucili, richiamo, diffusori e cinque capi di anatidi, la giornata di tre cacciatori nelle acque del lago Girotto a Polesine Camerini.



Per la pattuglia della Polizia Provinciale l’attività di vigilanza sulla caccia agli uccelli acquatici da appostamento fisso nelle lagune del delta del Po era iniziata nella mattinata quando a motore spento, utilizzando i remi del piccolo natante, guidati nella fitta nebbia dal suono dei richiami acustici, vietati dalla normativa nazionale, incrociavano un cacciatore appena uscito con la propria imbarcazione dal palchetto.



Una volta all’interno dell’appostamento, gli agenti identificavano la persona sequestrando registratore e quattro diffusori del suono, nove anatidi abbattuti e fucile. La nebbia era talmente fitta che i cacciatori che occupavano gli appostamenti vicini non si erano accorti dell'intervento degli agenti che ripresa la navigazione udivano provenire il suono di un ulteriore richiamo da un appostamento nelle vicinanze.



Sorpresi dal sopraggiungere degli agenti i tre occupanti del palchetto spegnevano il dispositivo tentando in velocità di nasconderlo nell’intercapedine della barca, ma lasciando in vista i cavi di collegamento agli altoparlanti.



I cacciatori, due residenti a Porto Tolle e due in provincia di Treviso, sono stati segnalati all'autorità giudiziaria di Rovigo ed ora rischiano la sospensione della licenza di caccia.




I dettagli nell'edizione di Rovigo de Il Gazzettino di mercoledì 18 Novembre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino