Crisanti: «Tracciare tutti dentro i locali pubblici». Fi e Fdi: «Idea da regime»

Andrea Crisanti
PADOVA - Un sistema di geolocalizzazione «che non sia continua in ogni singolo istante», per scovare «un sommerso importante», perché «non...

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PADOVA - Un sistema di geolocalizzazione «che non sia continua in ogni singolo istante», per scovare «un sommerso importante», perché «non abbiamo fatto abbastanza tamponi e tracciamento». È la proposta di Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all'Università di Padova, convinto che questo «non costituisca una grande deroga al diritto di privacy». Ma è subito polemica, con Forza Italia e Fratelli d'Italia che parlano di iniziativa «illiberale».


L'INGHILTERRA
Crisanti ne ha parlato ieri ad Agorà, su Rai 3. Sottolineando che «oltre alla vaccinazione non abbiamo fatto nulla», il professore ha citato come esempio da seguire quello dell'Inghilterra, dove «ogni volta che una persona entra in un luogo pubblico, come un cinema, uno stadio o un ristorante, scannerizza un codice QR e immediatamente si sa che è stata in quel luogo». Ecco allora la sua idea: «Noi siamo continuamente tracciati per fini commerciali: sarei dell'idea di abolire la privacy, scardinare questa cosa è il solo modo per rompere i monopoli». Rispetto all'andamento della pandemia, a Crisanti piacerebbe «vedere un'Italia sempre più bianca ma con numeri adeguati di tamponi: se avessimo 2.000 casi e 700.000 tamponi ci crederei», ha sottolineato. E «la spiegazione è che non abbiamo fatto abbastanza tamponi e tracciamento».


IL DIRITTO


La sua posizione è stata però duramente criticata, fra i parlamentari del centrodestra, da berlusconiani e meloniani. «Il grande senso di responsabilità degli italiani, confermato da ultimo dalla grande adesione dei più giovani alla campagna vaccinale, dimostra che non è più tempo di regole eccessive e illiberali», ha affermato Renato Schifani, senatore di Fi. Ha aggiunto Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera: «Dopo il colossale fallimento del tracciamento dei contagi con l'inutile app Immuni, c'è chi oggi vorrebbe addirittura il pieno controllo sul ritorno alla normalità degli italiani calpestando, anzi abolendo il sacrosanto diritto alla privacy. Idea folle e pericolosa, degna dei peggiori regimi».
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Il Gazzettino