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TREVISO - Inaugurazione della Cittadella della salute di Treviso ma, al taglio del nastro, si è sovrapposta la protesta con volantini della Fp Cgil che ha denunciato la carenza del personale che “rischia di mettere a repentaglio il funzionamento del nuovo cuore tecnologico della sanità”. Al conto del sindacato, mancano 190 figure professionali tra infermieri, OSS e TSRM. Ecco perché questa mattina la FP Cgil non era presente all’inaugurazione ma, al contempo, ha distribuito volantini per sensibilizzare la cittadinanza sulla carenza di personale.
La denuncia della situazione
«Abbiamo denunciato più volte la situazione – spiega Sara Tommasin della FP CGIL di Treviso – la nostra preoccupazione è legata alla grave carenza di professionisti necessari per poter far funzionare la Cittadella della Salute: una struttura di tale portata - secondo le proiezioni del sindacato - vede mancare attualmente all’appello almeno 100 infermieri, 80 operatori socio-sanitari e 10 tecnici sanitari di radiologia medica. Una carenza che, di fatto, impedirà di sfruttare al meglio le potenzialità dell’investimento fatto sinora e, allo stesso tempo, una carenza che sarà difficile colmare, vista l’attuale disponibilità sul mercato di certe figure e i prossimi pensionamenti. Come FP CGIL abbiamo denunciato più volte la situazione e gli stessi professionisti ne sono sempre più consapevole, come testimonia la grande partecipazione all’ultima assemblea dei lavoratori delle sale operatorie.
Luca Zaia fa il punto della situazione personale
Durante l'inaugurazione, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricordato che a livello nazionale mancano 50mila figure e che si tornerà a vedere l'attenuazione del fenomeno soltanto nel 2024. «I medici, come gli insegnanti - ha detto - vanno pagati di più e per essere competitivi dovremmo poter selezionare i ragazzi sul campo e non attraverso un test di ingresso all'università a 19 anni. Negli ultimi tre anni sono stati assunti 21mila professionisti della sanità ma che il saldo ad oggi, in seguito a pensionamenti e dimissioni, è di poco più di tremila unità».
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Il Gazzettino