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SOVRAMONTE - Foto, mail e denunce hanno scosso la tranquilla Aune, dove gli abitanti si conoscono tutti e si aiutano a vicenda. «Se vediamo che i balconi di una casa a una certa ora non sono ancora aperti - spiegano i residenti - andiamo a verificare se il vicino sta male. Ora, purtroppo, è arrivato chi vuole farci cambiare l’ordine delle cose». Il riferimento è ad alcuni nuovi abitanti, che “dialogano” a suon di documenti protocollati tra Comune e forze dell’ordine, smorzando l’entusiasmo dei cittadini che lanciano un appello corale a favore del quieto vivere.
LA SITUAZIONE
«Siamo abituati a convivere in maniera civile - sottolineano i compaesani - per noi tolleranza e serenità sono i principi cardine che regolano lo scorrere di tutti i giorni.
L’AUSPICIO
«Aune non lascerà calpestare le buone abitudini di convivenza», ribadiscono i residenti. Auspicando nel frattempo che «chi cerca di mettere zizzania e minare la tranquillità e l’onestà del paese dovrà ripensare il proprio di comportamento. Speriamo siano queste persone a doversi adeguare ai nostri principi di solidarietà e altruismo, di collaborazione e di rispetto. L’applicazione delle norme di legge, infatti, deve sempre andare di pari passo con il buonsenso, ovunque ci si ritrovi a vivere, sia in una grande città che in un paesino a 900 metri di altitudine. Il valore aggiunto che sopravvive nelle comunità di montagna consiste nell’amore per il proprio territorio che si concretizza in innumerevoli piccole azioni quotidiane come la cura del paese, ma anche momenti conviviali che rafforzano la coesione. Innumerevoli attività che vengono messe in atto in ricordo e rispetto di coloro che hanno costruito la comunità e dei valori da loro trasmessi. Esempio sia la capacità avuta da Aune di rialzarsi dopo un duro dopoguerra».
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Il Gazzettino