Siamo nel 1946, a Pola, gli inglesi amministrano la città già italiana, la Jugoslavia di Tito ne rivendica l’appartenenza con forza. La tensione politica...
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Fu un incidente?
«L’inchiesta delle autorità inglesi stabilì che fu un attentato voluto da persone sconosciute», risponde Toni Capuozzo, giornalista e conduttore di Terra, la trasmissione di Retequattro che in vista "giorno del ricordo", il 10 febbraio, rievoca questo tragico episodio con un’inchiesta che andrà in onda stasera in seconda serata.
Quelle "persone sconosciute", in realtà non lo sono, almeno politicamente.
«Fu una strage politica. Erano anni drammatici. Quelle terre avevano subito in quegli anni l’oppressione fascista, l’annessione nazista, le vendette e gli infoibamenti che segnarono la resistenza titina. La strage per molti ebbe un solo scopo: terrorizzare gli italiani e indurli a lasciare Istria e Dalmazia. E infatti di li a poco le comunità italiane, storicamente insediate, furono forzate all’esodo».
Un episodio trascurato dalla nostra storiografia.
«E per questo ho riassunto un documentario di Alessandro Quadretti, ho sentito i superstiti di quella strage, il comune libero di Pola in esilio e mi sono avvalso anche della concreta collaborazione di Simone Cristicchi per non dimenticare questa tragica pagina della nostra storia».
Il numero preciso dei morti non fu mai stabilito, c’è chi parla di ottanta persone, fra le quali molti bambini e ragazzi...
«Volevano colpire la comunità italiana, volevano dare un terribile messaggio soprattutto per il futuro, colpendo i giovani e colpendoli nell’innocenza dell’evento sportivo».
L’esplosivo accumulato a Vergarolla non aveva inneschi, non poteva esplodere da solo.
«La logica dice che fu una mano titina a mettere i detonatori».
L’inchiesta di "Terra" non sarà solo una singola trasmissione.
«La faremo girare per le città italiane, perché questi fatti non vengano dimenticati. Bolzano e Ravenna saranno le prime tappe di questo tour». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino