Poche gocce di pioggia non bastano: il Po ha superato il record di siccità del 1981

La sonda per la qualità dell'acqua installata sul fiume a Pontelagoscuro
ROVIGO - La portata del Po a marzo è stata inferiore a quella del minimo storico registrato nel 1981, arrivando a toccare a Pontelagoscuro, quindi a Occhiobello, il meno...

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ROVIGO - La portata del Po a marzo è stata inferiore a quella del minimo storico registrato nel 1981, arrivando a toccare a Pontelagoscuro, quindi a Occhiobello, il meno 63% rispetto alla media del periodo 1994-2021. A sottolinearlo è l’Arpav che nell’ultimo “Bollettino della risorsa idrica”, relativo al mese scorso, rimarca come a marzo la pioggia caduta sul territorio regionale è stata inferiore alla media del 81%. A livello di bacino idrografico, rispetto alla media 1994-2021, sono state riscontrate ovunque condizioni di marcato deficit pluviometrico e in particolare, meno 85% sull’Adige, meno 69% sul Po e meno 63% sul Fissero-Tartaro-Canal Bianco. Una situazione che sarebbe grave a Ferragosto, ma si è appena all’inizio della primavera. I grandi fiumi rinsecchiti fanno paura e se dalle acque in ritirata emerge di tutto, dal carrarmato tedesco affondato nel 1945 e recuperato il 27 marzo a Sermide, poco distante dal ponte di Castelnovo Bariano, al misterioso corpo di donna, senza testa, chiuso in un borsone, lunedì a Santa Maria Maddalena, passando per i resti dei vecchi ponti in legno come a Lusia, da ottobre in sei mesi sono caduti sul Veneto mediamente 313 millimetri di pioggia, a fronte di una media del periodo 1994-2021 di 520 millimetri. Questo significa che mancano all’appello circa 5.764 milioni di metri cubi di acqua piovana. Solo in Veneto.



SPERANZE DELUSE

Purtroppo non si tratta di una situazione solo veneta, ma di un problema che interessa tutto il Nord. E le poche gocce cadute a inizio aprile non sono state certo sufficienti a modificare una situazione che permane emergenziale. «Ci aspettavamo precipitazioni più abbondanti - ammette con preoccupazione il segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli, appena nominato anche direttore dell’Aipo - monitoriamo costantemente la situazione sul distretto e siamo in attesa di poter analizzare il contesto generale nel prossimo Osservatorio sulle crisi idriche il 14 aprile. Avremo particolare attenzione ai singoli sottobacini in cui sta prendendo il via la stagione irrigua e a quegli affluenti che restano gravemente al di sotto dei livelli standard di portata».
La pioggia degli ultimi giorni un po’ di sollievo l’ha indubbiamente portato, ma spiega Adbpo, «la mitigazione è stata soltanto parziale e gli indicatori provenienti dalle agenzie regionali di monitoraggio idro-meteo-climatico, alla luce del lunghissimo periodo di aridità invernale, durato per oltre 110 giorni senza precipitazioni intense e omogenee nella Pianura padana, restano negativi. L’impoverimento progressivo delle falde sotterranee nei mesi scorsi ha caratterizzato un fenomeno di immediato e quasi totale assorbimento nel sottosuolo delle piogge cadute, mentre le portate superficiali, registrate nelle stazioni di rilevamento, rimangono sotto la media. Estrema siccità con deficit evidente dei livelli delle portate si evidenziano ancora a Piacenza, meno 71%, e Cremona, meno 64%, mentre si attestano sugli stessi valori di siccità severa Boretto, meno 63%, Borgoforte, meno 60%, e Pontelagoscuro, meno 52%».

LA NOVITÀ


Proprio a Pontelagoscuro, nella stazione di rilevamento dell’Arpa Emilia Romagna, l’Autorità distrettuale ha puntato sulla tecnologia per il più completo e costante monitoraggio dell’acqua del Po, installando una nuova sonda multiparametrica. «In quest’ultimo tratto strategico si effettuerà la verifica puntuale della qualità dell’acqua, per una durata progettuale di tre anni, che permetterà di conoscere dati basilari per avviare tutte le azioni virtuose in grado di incrementare le performance positive o eventualmente intervenire per eliminare, in tempi adeguati, quelle meno buone, potenzialmente inquinanti. Grazie ai parametri forniti dalla sonda Cae, si otterranno indicazioni precise sullo stato delle acque, che andranno analizzate e inquadrate all’interno degli andamenti stagionali, dello storico dei dati, delle fluttuazioni dei valori».
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Il Gazzettino