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La cifra finale fa tremare le vene ai polsi, anche perché tocca allo stesso tempo un nervo scoperto degli Enti pubblici ma anche uno dei più importanti piani finanziari del dopoguerra. Nella sola provincia di Pordenone è a rischio sparizione qualcosa come mezzo miliardo di euro. E sono soldi che se persi non torneranno più, con conseguenze devastanti per i soggetti (soprattutto Comuni) che quelle cifre le hanno ottenute. La scadenza per risolvere il problema? È vicinissima, il 31 dicembre. E l’ambito è quello del Piano nazionale di ripresa e resilienza che nel solo Friuli Occidentale fa da “cappello” a centinaia di opere pubbliche. Scuole, strade, palazzi. C’è tutto. E ora i Comuni rischiano di perdere i soldi ottenuti in nemmeno un mese, tutto perché le pratiche - obbligatorie - per la rendicontazione dei contributi sono terribilmente indietro. L’allarme rosso è stato lanciato ieri mattina in Prefettura a Pordenone. Salvare la situazione è ancora possibile, ma serve una corsa contro il tempo. Motivo per il quale è nata una task force d’emergenza.
COSA SUCCEDE
La procedura è fin troppo tecnica.
LA SPIA ROSSA
Si sta parlando di una cifra che nella sola provincia di Pordenone arriva a toccare i 491 milioni di euro. Si sfiora il mezzo miliardo. «E se dovessero mancare le rendicontazioni anche dopo il 31 dicembre - ha chiarito il prefetto Manno - i finanziamenti risulterebbero persi. Non saranno reintegrati da fondi statali o di altra natura». In poche parole, ci si gioca tutto in poche settimane. Meno di un mese. E se le grandi opere sono al sicuro, l’allarme suona forte per quelle medie o piccole, come spiegato nell’articolo alla pagina successiva.
Ma com’è potuto succedere che si arrivasse a questo punto? Il Pnrr, infatti, non è nato quest’anno. È figlio della pandemia e come ha spiegato la rappresentante della Ragioneria dello Stato, «i Comuni sono stati informati in tempo su tutti gli adempimenti. Ci sono state diverse sessioni formative relative alla piattaforma da utilizzare per la rendicontazione, eppure a settembre è scattato il grido d’allarme, perché ci si è accorti che moltissimi funzionari pubblici non sono nemmeno mai entrati nel portale».
LA STRATEGIA
Come detto, non tutto è perduto. Per questo ieri mattina il prefetto Natalino Domenico Manno ha istituito una task force d’emergenza incontrando a distanza i sindaci degli Ambiti, che saranno seguiti da un team esperto per scalare quella che adesso sembra una montagna altissima. Il tutto in un contesto caratterizzato da una cronica carenza di personale. Non il miglior viatico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino