Il Setterosa del Plebiscito ora può sognare lo scudetto: battuta Verona e vola in finale

Il Setterosa del Plebiscito ora può sognare lo scudetto
Stavolta non c'è stato bisogno di una sofferta rimonta: l'Antenore ha imposto alla Monte Bianco di Verona la legge della più forte ed è così la...

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Stavolta non c'è stato bisogno di una sofferta rimonta: l'Antenore ha imposto alla Monte Bianco di Verona la legge della più forte ed è così la prima finalista del campionato di A1 femminile. Per sapere l'avversaria si dovrà attendere gara-3 dell'altra semifinale (in programma martedì), perché ieri a Ostia la Sis Roma ha pareggiato la serie, battendo l'Orizzonte Catania 11-10 con un gol di Avegno a 22 dalla sirena.



A Verona è stata tutt'altro che una passeggiata: non inganni il punteggio finale. Per tenere sotto controllo il match, il Plebiscito ha dovuto sfoderare una delle più convincenti prestazioni difensive della stagione, impedendo alla squadra di Zizza quelle facili conclusioni che avevano complicato fin da subito gara-1; e va riconosciuto anche un pizzico di fortuna, perché in almeno due-tre occasioni i pali hanno respinto dei tiri fuori portata per Teani. D'altra parte, vanno messi in conto anche i due pali colpiti da Padova su altrettanti tiri di rigore, quindi grosso modo il conto della buona sorte si è equilibrato.

GRANDE CONCENTRAZIONE
Per quello che si è visto, il Plebiscito è entrato in acqua con ben altra concentrazione rispetto a mercoledì scorso: difesa estremamente aggressiva e Verona accusava fin da subito difficoltà nella circolazione di palla e soprattutto nel trovare il tiro buono; in attacco le padovane non forzavano mai e trovavano la prima rete su una potente conclusione di Barzon da zona 2; poi nel finale del periodo Queirolo illuminava il match con un lancio di 15 metri per Millo che si involava in contropiede e segnava il 2-0.
RIPARTENZA BRUCIANTE
Nel secondo quarto Gottardo andava in rete al primo possesso dalla sua mattonella e successivamente il Plebiscito continuava a difendere benissimo, addirittura neutralizzando una doppia superiorità numerica della Vetrocar. A meno di due minuti dalla fine del tempo Meggiato scagliava in rete dal perimetro e infine Verona trovava il primo gol a 9 dall'intervallo lungo con un tiro ravvicinato di Gragnolati.
DIFESA TENACE
Le cose non cambiavano nel terzo periodo: Padova a difendere senza dare respiro e a sfruttare gli errori avversari: per un fallo di Bianconi, era Queirolo a trasformare un penalty. E a metà del quarto una bella girata di Gottardo dava l'1-6. Partita ormai decisa, Posterivo mandava in porta Giacon per Teani, Armit correggeva al volo un passaggio di Millo e poi prima Barzon e poi Casson sprecavano sul palo due tiri di rigore. Nel finale andavano in gol Kempf, Casson e Zanetta per un punteggio comunque netto a favore dell'Antenore.
IL COMMENTO


«Abbiamo prodotto una buona fase difensiva il commento di Posterivo e abbiamo gestito sempre bene la partita. E' la settima finale in otto campionati, sono molto soddisfatto».
Daniele Pagnutti
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Il Gazzettino