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UDINE- Per tutto il 2021, l'occupazione di suolo pubblico sarà gratuita. La giunta, infatti, ha deciso di prorogare l'iniziativa a favore delle attività economiche che era già stata attuata lo scorso anno e poi confermata una prima volta fino al 30 aprile di quest'anno e successivamente, grazie al Decreto Ristori, fino al 30 giugno. A godere dell'esenzione saranno esercizi, commercio, artigianato per la vendita di beni o prodotti alimentari, spettacoli itineranti, manifestazioni culturali, sportive e ricreative. «Per tutto l'anno, coloro che occupano spazi pubblici comunali non pagheranno un euro ha commentato il sindaco Pietro Fontanini -. Il 26 aprile, il Governo riapre le attività di ristorazione all'aperto, quindi il Comune sta facendo tutti gli sforzi possibili per rendere fruibili gli spazi gratuitamente e probabilmente li aumenteremo rispetto all'anno scorso: un modo concreto per aiutare le attività cittadine». «La giunta ha spiegato l'assessore al bilancio, Francesca Laudicina -, ha deciso le tariffe del nuovo canone patrimoniale che sostituisce la Cosap: non ci sono aumenti rispetto ai canoni precedenti perché abbiamo predisposto un'operazione di rivisitazione dell'impianto tariffario mantenendo comunque il gettito invariato, come chiesto dalla norma. Oltre a questo, abbiamo lavorato sul lato esenzioni perché siamo coscienti delle difficoltà che molte categorie economiche stanno affrontando: la stima del mancato introito per il Comune è di circa 170 mila euro, ma crediamo di aver così teso la mano alle attività cittadine. Infine, abbiamo deciso di differire il pagamento del nuovo canone dal 30 marzo al 30 settembre».
ROTATORIA
Approvato il progetto esecutivo della nuova rotatoria tra via Molin Nuovo e via Fusine, un tratto ad alta incidentalità sulla cui sicurezza il Comune investe circa 400 mila euro: «È uno dei tratti peggiori perché c'è scarsa visibilità e il problema non è mai stato risolto ha detto il vicesindaco Loris Michelini -.
UDINESE
La società bianconera ha citato il Comune davanti al Tribunale di Udine per presunto inadempimento contrattuale, affinché sia condannato a realizzare tutte le opere necessarie ad ottenere il certificato prevenzione incendi per lo Stadio Friuli. «Resistiamo ha spiegato il sindaco -, e ci rivolgiamo alla Suprema Corte di Cassazione perché secondo noi la questione andava presentata al Tar e non alla giustizia ordinaria».
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