Apre “Arte Bianca”, dove la pizza verace napoletana incontra quella gourmet

Apre “Arte Bianca”, dove la pizza verace napoletana incontra quella gourmet
TREVISO - Dalla vera pizza verace napoletana a quella gourmet, senza però tradire la tradizione campana. Tutto questo è “Arte Bianca”, il nuovo...

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TREVISO - Dalla vera pizza verace napoletana a quella gourmet, senza però tradire la tradizione campana. Tutto questo è “Arte Bianca”, il nuovo locale del noto pizzaiolo 59enne Mimmo Vassallo che ha aperto giovedì scorso in Via dei Da Prata in zona Fonderia, a pochi passi dall’Osteria Bastian. Aperto sia a pranzo che cena, con chiusura settimanale al lunedì, il locale dispone di 70 posti all’interno e presto ne avrà altrettanti anche all’esterno una volta ultimato il plateatico.

«Dal 2016 la nostra pizzeria è stata a Monastier, prima in piazza e poi in Via Barbarana – sottolinea Vassallo – Mi sono trasferito da Napoli alla Marca 12 anni fa a seguito di alcuni problemi avuti con la Camorra e, da quel momento, i sacrifici fatti sono stati innumerevoli. A volte, però, ci vuole non solo coraggio ad aprire un nuovo locale, ma anche a chiuderlo. Nonostante il lockdown ed il Covid abbiamo resistito fino allo scorso febbraio, poi abbiamo deciso di cogliere la possibilità di venire a Treviso. Inizialmente abbiamo trovato una sede in Via Manin, ma non trovandoci con i proprietari abbiamo successivamente optato per la zona della Fonderia che è un po’ il fulcro della movida trevigiana».

Membro dell'Avpn, l'Associazione verace pizza napoletana, Vassallo è stato campione Europeo nel 2013 e medaglia d’argento al Campionato Mondiale della Pizza 2017 a Parma nella categoria “gluten free”, tanto che oggi Vassallo è un vero punto di riferimento per tutti i celiaci che non vogliono abbandonare i piaceri di una buona pizza (il cui impasto viene fatto lievitare almeno 24 ore). Diverse, comunque, le pizze in listino da Arte Bianca, tra cui le quattro immancabili pizze storiche napoletane, ovvero la Margherita, la Marinara, la Cosacca (salsa di pomodoro, pomodorini e formaggio grattugiato al posto della mozzarella) e la quasi introvabile Mastunicola, la ricetta più antica della tradizione napoletana e madre della margherita (niente pomodoro ma presenza di strutto o lardo, formaggio, pepe nero e basilico fresco).

«Oggi puntiamo molto su ingredienti di stagione, tanto che proponiamo quattro menu all’anno proprio per non dover congelare i prodotti e ridurre così anche i costi - continua Vassallo – Abbiamo quindi fatto molta ricerca e ci siamo affidati a numerosi presidi Slow Food per aiutare le nostre aziende italiane, trovando eccellenze come il gambero rosso di Mazara del Vallo, il culatello di Zibello, il prosciutto crudo di Sant’Ilario, la Rosa di Gorizia, i latticini di Agerola e Battipaglia. L’unico prodotto non italiano in listino sono le acciughe del Mar Cantabrico». «Venire da noi è dunque un’esperienza dei sensi - conclude – Se poi dovessi consigliare una nostra pizza, direi la “Mazara” con l’omonimo gambero rosso, pistacchi di Bronte, fili di erba cipollina e burrata di Andria!».

 

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Il Gazzettino