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REVINE LAGO (TREVISO) - Lunedì nel tardo pomeriggio un ragazzo che si trovava a Revine ha telefonato allarmato al 112, segnalando di aver poco prima percepito dei rumori di spari e di vetri infranti provenire dalla piazza, davanti la chiesa di San Matteo, dove era scoppiata un’accesa lite fra dei giovani. All’arrivo dei carabinieri, però, in piazza non c’era più nessuno. Le forze dell’ordine, ricevuta la segnalazione di spari, hanno fatto le dovute verifiche e cercato nell’area della piazza eventuali bossoli che avrebbero potuto comprovare che quel rumore provenisse proprio da un’arma da fuoco, ma nulla è stato ritrovato. Hanno chiesto ai residenti della zona se avessero sentito degli spari, come da segnalazione arrivata al 112, ma non hanno trovato conferme.
LA VIDEOSORVEGLIANZA
Solo le immagini della telecamera di videosorveglianza che punta sull’area dove si è registrata l’accesa lite potrà ora chiarire quei frangenti. Immagini che sono già al vaglio delle forze dell’ordine, impegnate ad identificare chi era presente lunedì, intorno alle 17.30, nella piazza e a ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto in quei minuti. I rumori descritti da chi ha telefonato al 112, come hanno riferito le forze dell’ordine, parlavano di spari, da capire però se provenienti da un’arma vera (ma dei bossoli non sono stati rinvenuti) o da una scacciacani, cioè una pistola a salve, più che di rumori assimilabili a botti di petardi. Tra i residenti della zona le testimonianze sono svariate: c’è chi dice di non aver avvertito alcun rumore, chi invece parla di botti tipo petardi.
L’AGGRESSIONE
L’aggressione c’è invece stata: un ragazzo del posto è finito nel mirino di due giovani. Dagli elementi al momento raccolti pare sia stato minacciato anche con una bottiglia di vetro brandita da chi lo ha affrontato. Dalle parole, motivo della lite ancora sconosciuto, il gruppetto è poi passato alle mani. «C’è stato un diverbio tra due o più persone terminato con un’aggressione. Ora le forze dell’ordine stanno cercando l’aggressore o gli aggressori» rende noto il sindaco Magagnin. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino