Piste ciclabili: +33% in cinque anni, il Veneto al terzo posto, Friuli in ripresa

Piste ciclabili: +33% in cinque anni, il Veneto al terzo posto, Friuli in ripresa
FRIULI e VENETO - In Friuli Venezia Giulia tra il 2011 e il 2016 la lunghezza delle piste ciclabili presenti nei comuni capoluogo di provincia è passata da 89,1 km a...

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FRIULI e VENETO - In Friuli Venezia Giulia tra il 2011 e il 2016 la lunghezza delle piste ciclabili presenti nei comuni capoluogo di provincia è passata da 89,1 km a 118,9 km, con un aumento del 33,4%. Tra i comuni capoluogo di provincia friuliani è Pordenone quello con le piste ciclabili più lunghe: 43,4 km nel 2016, con un aumento del 55% rispetto al 2011.


A Pordenone seguono Udine (42,4 km nel 2016, +16,8% sul 2011), Trieste (23,9 km nel 2016, +22,6% sul 2011) e Gorizia (9,2 km nel 2016, +73,6% sul 2011). Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro studi Continental su dati Istat.

Veneto al terzo posto in Italia
In Italia, dal 2011 al 2016, la lunghezza delle piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia è passata da 3.592,2 km a 4.370,1 km, con un aumento del 21,7%. Le regioni in cui ci sono più piste ciclabili sono Emilia Romagna (1.285,8 km), Lombardia (707,6 km) e Veneto (538,9 km). Le regioni in cui le piste ciclabili sono cresciute di più tra il 2011 e il 2016 sono la Sardegna (+301,5%), la Sicilia (+91%) e la Basilicata (+73,1%).

La crescita delle piste ciclabili presenti nei comuni capolugo di provincia italiani dimostra l’impegno da parte delle amministrazioni locali per favorire modalità di mobilità alternative e meno inquinanti rispetto all’uso dei mezzi a motore. L’aumento delle piste ciclabili a disposizione degli utenti nei comuni capoluogo di provincia, però, deve andare di passo con una maggior tutela per i ciclisti. Nell’ecosistema stradale, infatti, i ciclisti, che siano su una pista ciclabile o sulla normale carreggiata, sono una categoria di utenti particolarmente vulnerabile a cui va garantita la massima sicurezza e a cui va riconosciuto il merito di limitare la produzione di sostanze inquinanti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino