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BELLUNO - Per la Regione del Veneto era un punto irremovibile: per le Olimpiadi invernali del 2026 la pista da bob doveva farsi a Cortina. Punto. Non esistevano alternative, men che meno l'ipotesi di trasferirsi a Innsbruck. Questo diceva il governatore Luca Zaia fino al mese scorso. Solo che - dice ora lo stesso Zaia - la situazione è cambiata: la guerra in Ucraina con il caro-energia e l'aumento del costo delle materie prime hanno mutato le condizioni, tant'è che la pista da bob ora costa quasi il doppio di quanto era stata preventivata nel 2019, l'anno dell'aggiudicazione dei Giochi: «indicativamente» 80 milioni di euro anziché 55. È così che il presidente del Veneto ha chiamato in causa la Fondazione Milano Cortina 2026. Con una richiesta così riassumibile: diteci voi se dobbiamo confermare la riqualificazione della pista da bob Eugenio Monti a Cortina d'Ampezzo o se è meglio cambiare e, magari, andare a Innsbruck. Come, peraltro, chiede da sempre il comitato ampezzano dei cittadini.
La lettera di Zaia al presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, e per conoscenza al ministro dello Sport Andrea Abodi, è dello scorso 26 ottobre.
LE RACCOMANDAZIONI
Nella lettera a Malagò, Zaia scrive: «Pur nella leale collaborazione mai venuta meno, fin dal 2020, il Cio ha esternato una serie di dichiarazioni in ordine alla realizzazione» della pista da bob a Cortina, «rappresentandone, in una pluralità di occasioni, presunte criticità sotto vari profili, precipuamente connessi alla sostenibilità finanziaria e ambientale. Siamo consapevoli che compete al Cio la vigilanza sull'Agenda olimpica 2020, che rappresenta la tabella strategica per il futuro del movimento olimpico. La stessa contiene 40 raccomandazioni che, unite, danno evidenza di un Cio attento alla salvaguardia della unicità dei Giochi olimpici e al consolidamento di una cultura dello sport nella società». Il governatore ricorda che 6 delle 40 raccomandazioni riguardano la «sostenibilità» dei Giochi e cioè «ridurre i costi e rafforzare la flessibilità della gestione». «Sento quindi - scrive Zaia - per senso di responsabilità, il dovere di rappresentare come la situazione geopolitica attuale e la crisi in corso abbiano comportato l'aumento in alcuni casi esponenziale delle materie prime e che ciò stia significando un cospicuo aumento dei costi anche per la pista da bob, indicativamente da 55 a 80 milioni di euro. Trattasi di elementi di novità che necessitano di essere valutati qualora inducano a conclusioni diverse in coerenza della già citata Agenda olimpica 2020». Una retromarcia? Formalmente è un rinvio: valutate, decidete, diteci. «Ritengo - scrive Zaia - che sussistano ancora, seppur per poco, i tempi per rappresentare alla nuova compagine di Governo tutti gli elementi necessari per poter confermare o modificare la scelta dell'intervento di riqualificazione della pista da bob Eugenio Monti di Cortina d'Ampezzo oppure per valutare altre possibili soluzioni, tra cui la più volte paventata pista di Innsbruck». Dopodiché «la Regione del Veneto, per quanto di competenza, si adeguerà».
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Il Gazzettino