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CORTINA (BELLUNO) - Alla vigilia dell’affidamento dell’area di Ronco all’impresa Pizzarotti di Parma, perché attivi il cantiere per costruire la nuova pista olimpica da bob di Cortina, restano definite le contrapposizioni fra i sostenitori dell’opera egli oppositori. L’amministrazione comunale ampezzana è favorevole, quasi all’unanimità, con una sola contrarietà. Gli imprenditori hanno ribadito più volte il sostegno all’impresa, la richiesta di dotare nuovamente Cortina di questa struttura, chiusa nell’autunno 2008: le associazioni degli albergatori e degli impianti a fune si sono espresse chiaramente a favore, così come Cortina for us, che riunisce commercianti e altri operatori economici e turistici del paese. È del tutto favorevole Fondazione Cortina, che organizza i grandi eventi sportivi in paese, in questi anni, e che rappresenterà il braccio operativo sul territorio, per i Giochi olimpici e paralimpici 2026, per conto e in collaborazione con Fondazione Milano Cortina 2026, che organizza gli eventi delle Olimpiadi. Il presidente Stefano Longo ha ribadito più volte: «È il momento di assumersi le responsabilità. È ora di agire».
IL FRONTE DEL “NO”
Sul fronte opposto permangono le contrarietà delle associazioni ambientaliste, delle forze politiche avverse alla maggioranza di governo, con prese di posizione locali, regionali e nazionali.
IN TEMPO
L’idea che sia tardi per una manifestazione di protesta, quando già il cantiere si sta avviando, viene respinta da Roberta de Zanna, consigliera comunale del gruppo Cortina bene comune: «Non nascondiamoci dietro il “non serve, hanno già deciso”: serve sempre, serve alle nostre coscienze, serve a poter dire ai nostri figli e nipoti io c’ero e mi sono battuto per evitare questo enorme spreco di denaro pubblico e di territorio. Serve a dimostrare che la comunità ampezzana esiste e vuol far sentire le proprie ragioni», sollecita de Zanna. Il 24 novembre scorso l’ultima manifestazione di protesta era stata intitolata “Pista da bob - Ultima chiamata”; oggi c’è invece un nuovo invito, rivolto a tutti i cittadini contrari all’opera. Si ribadiscono gli aspetti negativi, i costi eccessivi, il ristretto numero di praticanti, i costi di gestione futuri, per una struttura che non può essere considerata sostenibile. Infine, ma non ultimo, c’è il fatto che il progetto della pista non è mai stato illustrato alla popolazione, non ne sono mai stati indicati i dettagli.
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