Rhodigium Nuoto, la replica alla chiusura: «Il Comune si è disinteressato delle piscine per 5 anni»

Rhodigium Nuoto
ROVIGO - E adesso parla Rhodigium Nuoto. Che accusa il Comune di essersi disinteressato delle piscine per oltre 5 anni. Dopo giorni di polemiche per l'annunciata chiusura da...

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ROVIGO - E adesso parla Rhodigium Nuoto. Che accusa il Comune di essersi disinteressato delle piscine per oltre 5 anni. Dopo giorni di polemiche per l'annunciata chiusura da parte dell'amministrazione comunale del polo natatorio di viale Porta Po, a partire dal prossimo 31 gennaio e per circa 10 settimane, fino ad aprile, adesso a dire la propria verità è la società guidata da Silvano Lindaver che gestisce l'impianto in virtù di un contratto che, come sottolineato lunedì in conferenza stampa dal sindaco Edoardo Gaffeo e dall'assessore Mattia Milan, «dalla fine del 2021, è stato dichiarato non valido». E se il sindaco ha ribadito anche ieri la posizione del Comune ferma sulla chiusura per far fronte da una parte ai lavori di manutenzione straordinaria all'interno della struttura e, dall'altra, per emettere un bando che porti alla regolarizzazione della gestione, Rhodigium Nuoto accusa il Comune di essersi, fino a oggi, lavato le mani delle piscine.

LA VICENDA

«Il 31 gennaio 2024 Rhodigium Nuoto consegnerà il polo natatorio al Comune di Rovigo - afferma un comunicato della società - Dal fallimento della concessionaria Veneto Nuoto, avvenuto nell'ottobre 2018, la gestione del polo natatorio è stata lasciata per oltre 5 anni sulle spalle della nostra società senza che il Comune si sia interessato alla stessa, nonostante l'intervenuto fallimento della concessionaria e l'assunzione del concordato fallimentare da parte dell'amministrazione. In conseguenza della dichiarazione di fallimento di Veneto Nuoto, che ha comportato la risoluzione della convenzione, l'amministrazione comunale era tenuta ad indire una nuova gara per individuare il gestore. Il Comune non lo ha fatto e Rhodigium Nuoto si è trovata a gestire il polo natatorio, e ha svolto il servizio con competenza e professionalità, garantendo alla città di poter usufruire di una struttura di notevole importanza e fornendo un servizio alla collettività che ha incontrato l'apprezzamento di tutti. E ciò anche a fronte di evidenti difficoltà, rappresentate dalla chiusura per pandemia (che hanno imposto la chiusura totale per legge per 309 giorni, e l'apertura con restrizioni e prescrizioni che hanno impattato considerevolmente sull'assetto economico della Società) e dall'aumento esponenziale dei costi per l'energia ed il gas (dei quali fa ingente uso il sistema delle piscine)». Poi il nodo delle manutenzioni: «Rhodigium Nuoto si è anche fatta economicamente carico della straordinaria manutenzione, che competeva a Veneto Nuoto prima e al Comune poi. Come riconosce la Giunta comunale, nel corso del 2021 e del 2022 ci sono state interlocuzioni con Rhodigium Nuoto e i rispettivi legali per risolvere in via conciliativa la questione della gestione. Il tentativo è stato più volte ribadito da Rhodigium Nuoto al Comune nel corso del 2023, ove si sono avuti incontri con l'assessore alla Sport ed i tecnici comunali».

LE RICHIESTE

«Durante questi anni Rhodigium Nuoto ha sempre chiesto di regolare in via temporanea la gestione, fino alla pubblicazione di un nuovo bando, e anche il mese scorso ha ribadito la propria disponibilità a garantire il servizio, ma il Comune non ha mai inteso trovare una soluzione a questa e alle altre questioni che hanno riguardato il polo natatorio per l'epoca successiva al fallimento del concessionario. Questa la vera ragione che ha portato alla chiusura del polo natatorio, perché la necessità di eseguire un lavoro di straordinaria manutenzione su una delle vasche non avrebbe impedito l'erogazione del servizio, anche se a scartamento ridotto. Si tratta di una decisione assunta dal Comune, che penalizza la cittadinanza e che poteva essere evitata se solo l'amministrazione non fosse stata inerte per tutti questi anni sulla questione della gestione». 

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Il Gazzettino