OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CONEGLIANO - Le piscine rischiano di affondare. Stando ai dati registrati tra gennaio e marzo, quest’anno per la struttura al Colnù potrebbe aprirsi un buco da 200mila euro. Anzi, una voragine, dato che si aggiunge al rosso da 51mila euro del 2021 e a quello da 60mila euro del 2020, quando è esplosa l’emergenza Covid. Colpa del calo delle iscrizioni, diminuite del 25 per cento rispetto al periodo pre-pandemia. Più il caro-bollette: l’importo di quelle del gas è praticamente triplicato. E adesso la società di gestione Ranazzurra chiede aiuto al Comune, proprietario delle piscine.
L’EMERGENZA
«Non chiediamo la carità, ma un aiuto immediato, che è indispensabile – spiega Gabriele Salvadori, da quasi 40 anni al timone degli impianti natatori di via Calpena – auspichiamo sia possibile avere un sostegno attraverso il fondone Covid e il riequilibrio della concessione. Oggi paghiamo noi il 100% delle bollette. Ma è sempre più difficile.
I RINCARI
«Nel febbraio del 2019 avevamo pagato 10.800 euro di gas. Lo scorso febbraio, invece, siamo arrivati a 29.095 euro – rivela – non abbiamo toccato le tariffe. Ma il peso del gas sul costo del biglietto è passato dal 17 al 55%». E piove sul bagnato. Alla luce delle restrizioni per il Covid, nei due anni di epidemia le piscine sono state costrette a chiudere totalmente per 10 mesi. «E anche dopo abbiamo avuto più limitazioni – aggiunge il gestore – ad esempio c’è ancora l’obbligo del Green Pass rafforzato». Tra questo, le abitudini delle persone che forse sono cambiate e timori generali, gli incassi sono calati in modo drastico. «Nel gennaio del 2019 avevamo incassato 71mila euro – è il confronto – mentre a gennaio di quest’anno ci siamo fermati a 43mila euro». La piscina tiene duro con i suoi otto collaboratori, senza contare gli istruttori. «Non abbiamo lasciato a casa nessuno», rivendica il vertice di Ranazzurra. Con l’arrivo della primavera i numeri potrebbero tornare a salire. «Ma quel che è perso, è perso», sottolinea Salvadori.
L’ATTENZIONE
E si spera che arrivi una mano dal Comune. «Ci teniamo al servizio che viene offerto dalle piscine – mette in chiaro il sindaco Fabio Chies – e stiamo ragionando con gli enti sovraordinati e con gli altri sindaci dell’Ato (l’ambito territoriale, ndr) per trovare una soluzione condivisa». «Siamo pronti a fare la nostra parte, ma le cose vanno fatte bene, senza differenze, bilanciando le iniziative con il fatto che il servizio è gestito da privati – continua – il problema è uguale a quello registrato in altre realtà simili. Per questo è necessario arrivare a individuare una strada comune, senza singole iniziative ad hoc». Intanto Ranazzurra ha presentato una richiesta formale per il riequilibrio della concessione. Si partirà da qui.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino