Il piromane dei bar viola il daspo e torna in via Zabarella

Il piromane dei bar viola il daspo e torna in via Zabarella
PADOVA Leonardo Nicoletta se ne infischia del Daspo urbano. E frequenta i luoghi vietati come se nulla fosse accaduto. L’altro pomeriggio è stato segnalato mentre...

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PADOVA Leonardo Nicoletta se ne infischia del Daspo urbano. E frequenta i luoghi vietati come se nulla fosse accaduto. L’altro pomeriggio è stato segnalato mentre chiedeva l’elemosina nelle vicinanze del bar “dei Osei”, ieri pomeriggio è stato visto, come documenta la foto qui a fianco, nuovamente in compagnia dell’inseparabile amico riccio, in via Zabarella, una delle strade del centro che gli sono state interdette dal provvedimento del questore Isabella Fusiello. Del resto i residenti della zona lo conoscono bene e anche ieri ne hanno segnalato la presenza.


LE INDAGINI
Intanto la Procura, attraverso il pubblico ministero Roberto Piccione, ha aperto un fascicolo per indagare sui tre incendi appiccati a ombrelloni e tavolini posizionati sui plateatici dei bar “dei Osei” di piazza dei Frutti, “Centrale” di via Zabarella e “Paprika caffè” di Corso Garibaldi. Al momento è stato denunciato dalla polizia, per danneggiamento a seguito di incendio, Leonardo Nicoletta 55 anni di Crotone e attualmente senza fissa dimora. Il senzatetto è stato “pizzicato” dalle telecamere della videosorveglianza mentre dava fuoco. La Procura ora vuole appurare se il movente sia veramente una vendetta contro i baristi restii a dargli l’elemosina, oppure se dietro agli incendi si nasconda un altro fine. 


LA LITE IN CENTRO


«Ero seduto davanti al Pam in piazzetta Garzeria in compagnia di un’amica - racconta il 43enne vicentino che mercoledì pomeriggio ha avuto a che fare con Nicoletta - lui inveiva contro i passanti, poi ad un certo punto ha lanciato una bottiglia di vetro verso due ragazzine mancandole di poco. Non c’ho più visto, mi sono alzato e gli ho detto di smetterla di rompere le scatole». Il piromane dei bar del centro gli ha però risposto per le rime: «Mi ha guardato e mi ha detto: stai attento che io sono il capo della ‘ndrangheta a Padova. A quel punto gli ho tirato uno schiaffo e l’ho fatto cadere a terra. Lui si è rialzato ed ha iniziato a correre verso la questura gridando ad alta voce: aiuto, mi vogliono ammazzare. Io mi sono lanciato al suo inseguimento ma non sono riuscito a prenderlo».I due sono stati raggiunti in pochi istanti da un nugolo di poliziotti: Nicoletta, volto noto in questura, è stato subito rilasciato mentre il 43enne è stato accompagnato negli uffici di piazzetta Palatucci: ha rimediato una doppia denuncia per minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e per violazione del divieto di ritorno a Padova. In più una sanzione da 103 euro per ubriachezza molesta.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino