Negozi imbrattati dai cani, la rivolta dei commercianti: «Stop ai padroni maleducati»

Negozi imbrattati dai cani, la rivolta dei commercianti: «Stop ai padroni maleducati»
​ADRIA-  Ingressi dei negozi usati come latrine per gli animali. I commercianti del centro storico dicono basta. A guidare la protesta il maestro artigiano Alessandro...

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​ADRIA-  Ingressi dei negozi usati come latrine per gli animali. I commercianti del centro storico dicono basta. A guidare la protesta il maestro artigiano Alessandro Tieghi, con negozio - esposizione nei pressi di ponte Castello. «Nei giorni scorsi - dice Tieghi - ho consegnato un volantino a tutti i commercianti del corso. Siamo stufi di pulire la pipì dei cani. Nel divieto è riportata l’immagine di un cagnolino che solleva la zampetta posteriore per espletare i suoi bisogni». C’è stato riscontro? «Qualcuno lo ha affisso sulla porta o sul muro esterno del proprio negozio. Altri, per paura di perdere clienti o per altri motivi, non lo hanno fatto. Che poi non si lamentino se trovano chiazze sul muro o sulle porte».

PROBLEMA VECCHIO

Pensa che possa essere servire per arginare un problema che si trascina da anni? «È chiaro che non sarà una soluzione, ma almeno facciamoci sentire uniti in questa azione contro la dilagante forma di inciviltà». Preservare il proprio negozio dalle deiezioni canine Tieghi aveva cosparso il perimetro della propria attività di un prodotto repellente, una polvere bianca. «E per questo - sottolinea - sono stato richiamato dagli agenti della Polizia Locale. Sono stato considerato io quello che sporca il corso con un po’ di talco sparso davanti alla mia esposizione, usato per tenere lontano i cani, anzi i padroni dei cani, che regolarmente fanno i loro bisogni sulla mia porta e sui muri del mio locale. Mi sono arrabbiato molto, tanto come sfida avevo sottolineato ironicamente che sarei andato io a espletare i miei bisogni fisiologici lungo i muri dei locali del corso e avevo proposto una “zingarata in compagnia”, stile Amici Miei, lungo il corso, dal momento che il talco sporca ma la pipì no». La situazione non è nuova, ma sembra arrivata a un punto di non ritorno. Circa otto anni fa c’era chi per frenare i giovani che avevano preso l’abitudine di usare le porte delle case come latrine aveva proposto l’uso di vernici anti urina sui muri per contrastare i maleducati. L’idea era di un gruppo di cittadini adriesi dopo che le pareti esterne delle loro abitazioni o i portoncini d’ingresso venivano regolarmente imbrattati. Ad Amburgo infatti anni fa avevano studiato questo metodo originale e ironico per contrastare il nauseante fenomeno. Dal momento che i divieti e le eventuali multe erano inutili, hanno pensato bene di usare una vernice idrorepellente da spruzzare sui muri maggiormente colpiti. Il malintenzionato che usava come toilette la parete trattata con questa vernice idrofobica, vedeva la sua stessa urina rimbalzare su scarpe e pantaloni. «L’idea - commenta più di qualcuno lungo il corso - potrebbe funzionare sui cani o meglio sui padroni».

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Il Gazzettino