Festa per i 18 anni senza regole finisce sul web: 27 ragazzi multati

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PADOVA Baci, abbracci, balli a torso nudo, sigarette scambiate, sorsi di birra direttamente dalle bottiglie tenute al fresco nella ciotola piena di ghiaccio. Un’atmosfera di festa che sarebbe normale per un compleanno, tanto che i giovani invitati - tutti tra i 16 e i 24 anni - hanno anche pensato di farsi un bel filmato da condividere in Instagram. Perché ormai se non si è sui social sembra di non esistere. Insomma tutto nella norma. Non fosse che siamo in piena emergenza Covid e tutto quel che si vede in quel video, finito poi pure sul cellulare del sindaco, è vietato dall’ultimo Dpcm del premier Conte. E così, invece della torta con le 18 candeline per il festeggiato, sono arrivati i carabinieri che hanno multato 27 ragazzi (di cui otto minorenni) e il titolare del locale, che in più dovrà pure chiudere per cinque giorni.

È accaduto a Piove di Sacco, cittadina in provincia di Padova, in un bar-pizzeria del pieno centro storico, il “Civico8”. E tutti plaudono al pugno di ferro usato dall’Arma, arrivata per un controllo dopo aver ricevuto numerose segnalazioni della situazione. In particolare il sindaco, Davide Gianesella: «Mi sembra assurdo che i carabinieri debbano intervenire perché un gruppo di ragazzini, che forse a casa non sono stati educati a rispettare le regole, se ne infischiano del lavoro altrui e non hanno rispetto né della propria salute né di quella degli altri. Fatto sta che sicuramente dispiace quello che è accaduto, ma mi auguro che serva da esempio. Non possiamo nuovamente tornare in lockdown, dobbiamo tenere aperte scuole e luoghi di lavoro. Ma se ci si comporta in questa maniera, il rischio che si torni drammaticamente indietro è altissimo. Per cui chiedo l’aiuto di tutti, dei genitori prima di tutto: ci son poche regole da rispettare, vediamo di farlo». Dal canto suo il gestore, Andrea Boscolo, cerca di giustificarsi: «Non siamo poliziotti, siamo gestori di locali. I ragazzi erano al piano di sopra, distribuiti in tavoli da sei, poi, siccome è un compleanno e non è un funerale, si sono alzati e la situazione è diventata quel che è diventata. Ma come facevamo a vederli e a gestirli noi? Ci eravamo appena rialzati dalla batosta del primo lockdown. Dispiace, perché ci sentiamo capro espiatorio». D’altro canto, però, le immagini del filmato pubblicato dai ragazzi stessi sono estremamente eloquenti: niente mascherina, distanziamento sociale nullo, promiscuità di bicchieri e bottiglie, baci, abbracci e balli. Insomma, tutto quel che non si dovrebbe fare se si vuole fermare il virus, la cui corsa è ripresa con velocità impressionante.

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Il Gazzettino