FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - Non è difficile da trovare quel pino solitario nelle colline del Prosecco al quale il governatore del Veneto Luca Zaia ha fatto riferimento...
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LA STORIA
Unico è anche il pino che svetta solitario, quasi fosse un faro, un dito che indica al turista la bellezza del borgo di Collagu. La conifera è stata piantata circa 40 anni fa, ed è cresciuta in seguito alle potature per dar luce ai vigneti che la circondano. Non sembra godere di ottima salute, ma è li, come una sentinella, tra le viti, a dimostrare forse, che qui, nelle Colline dell'Unesco la biodiversità è di casa. Questo pino un merito ce l'ha: quello di aver attirato l'attenzione su di sè, grazie alla battuta del presidente Luca Zaia. Quello che bisogna riconoscergli è il suo ruolo di custode di uno dei borghi più piccoli e più pittoreschi delle colline.
LA CHIESETTA
Il nome deriva dalla forma aguzza del colle dove assieme al borgo sorge la chiesetta, dedicata a Maria Addolorata fatta erigere nel 1932 grazie alla famiglia Bottari De Catello di Solighetto in seguito all'ottemperanza di un voto. Il campanile ha una forma molto caratteristica da un progetto di Giovanni Possamai. Il sito culturale venne decorato all'interno e all'esterno dal pittore Ugo Grignaschi con affreschi che illustrano le imprese dei personaggi della stirpe. Il complesso fu consacrato nel 1933, l'anno precedente vi erano state riposte le reliquie di Sant'Emilio, cui furono aggiunte quelle di Santa Florida nel 2001. Nel 1937 la famiglia fece costruire un osservatorio di climatologia che rimase in funzione fino a qualche anno dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Un posto da visitare e da gustare, come tutte le eccellenze di questo territorio che un pino contribuirà ad attirare turisti e curiosi
Pio Dal Cin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino