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ADRIA (ROVIGO) - Salta la protesta di piazza contro il taglio dei pini di corso Garibaldi. Legambiente sposta la battaglia a difesa delle oltre sessanta essenze arboree in Procura della Repubblica. I soci di Ultima Cultura e di Legambiente, nella tarda serata di venerdì hanno deciso di accantonare l’idea della mobilitazione, che doveva aver luogo ieri dalle 9.30. La manifestazione di punta Canareggio era stata programmata prima che palazzo Tassoni decidesse di modificare la viabilità in zona, a partire da mercoledì 22, e fino al 28, per abbattere gli alberi. Ieri i cittadini che si erano recati in loco per la protesta si contavano però sulle dita di una mano, mentre 3 vigili sorvegliavano l’area. Anche il volantinaggio del Pd è saltato.
DENUNCIA-ESPOSTO
A questo punto Legambiente ha deciso si rivolgersi alla Procura. Lo stessa denuncia-esposto verrà consegnata alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri Forestali. Copia del documento, che dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni, con cui si chiede alla Procura di far luce su alcune presunte anomalie della procedura della gara d’appalto del progetto di rigenerazione urbana, verrà protocollata anche a palazzo Tassoni. Sotto la lente d’ingrandimento anche gli eventuali rapporti tra un componente dell’amministrazione Barbujani ed il Cev, il Consorzio di diritto privato che ha curato l’appalto, svolgendo funzioni relative ai procedimenti di acquisizione dei lavori per palazzo Tassoni.
Tutto ciò in attesa dell’incontro promosso dal primo cittadino Massimo Barbujani, per il 30 novembre, alle 21, in galleria degli artisti, per parlare dei progetti finanziati grazie ai soldi del Pnrr: che però si terrebbe due giorni dopo l’abbattimento dei pini, se il cronoprogramma verrà rispettato.
PIANO DA MODIFICARE
Anche se non c’è stato il volantinaggio, ieri i dem sono ritornati sulla vicenda. «Dopo le elezioni amministrative - ha detto la segretaria Gessica Ferrari - speravano che potesse iniziare una nuova stagione in cui, sebbene dai banchi di opposizione, la minoranza potesse fungere da contrappeso e soprattutto potesse rappresentare la voce dei cittadini in dissenso con l’operato dell’amministrazione.
Il Gazzettino