Federico, il pilota di rally che guida l'auto da un milione di euro

Federico Crozzolo
CORDENONS - Guidare un bolide da un milione di euro. In altre parole: dimenticare la crisi economica e, per un giorno, emulare un pilota di Formula Uno o uno sceicco. Capita al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CORDENONS - Guidare un bolide da un milione di euro. In altre parole: dimenticare la crisi economica e, per un giorno, emulare un pilota di Formula Uno o uno sceicco. Capita al 31enne Federico Crozzolo, cordenonese, appassionato di motori (sia a livello agonistico che nella quotidianità del lavoro), domatore di sogni e velocità. Il suo piede pesante da garista è stato scelto per testare la Dea, l'hypercar C-10 tutta italiana pronta a entrare in concorrenza con Ferrari e Lamborghini.


«Quello delle supervetture - premette Crozzolo - è un settore in costante sviluppo, che ogni giorno mette alla prova gli ingegneri, alla ricerca di nuovi materiali e tecnologie per migliorare le performance di questi bolidi in termini di prestazioni e sicurezza». Il prodotto collaudato da Federico entrerà nel mercato mondiale con il marchio di Calafiore Automobili. Il giovane driver cordenonese, diplomato in meccanica all'Itis Kennedy, è già ben conosciuto nel settore del motorsport per aver corso prima nelle classiche formula e poi in categoria Gran turismo. Nel 2010 ha avuto l'opportunità di condividere l'abitacolo con l'ex pilota di F1 Ivan Capelli, macinando chilometri nel mitico circuito di Imola...
 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino