Incursione in chiesa e campane a festa nella notte: il parroco va dai carabinieri

La cattedrale di Pieve di Soligo
PIEVE DI SOLIGO - Campane a festa nel cuore della notte. Ignoti si sono introdotti nel campanile del duomo di Pieve di Soligo e, dopo aver forzato la porta d’ingresso, hanno...

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PIEVE DI SOLIGO - Campane a festa nel cuore della notte. Ignoti si sono introdotti nel campanile del duomo di Pieve di Soligo e, dopo aver forzato la porta d’ingresso, hanno azionato l’interruttore generale. Questo per ben tre volte. Il parroco, monsignor Giuseppe Nadal, recatosi sul posto quando le campane, per la prima volta, hanno iniziato a suonare, aveva pensato a un guasto tecnico. Ma poi, si è reso conto che erano state azionate da mano umana, trovando la serratura della porta del campanile scassata. Il suono delle tre campane nel cuore della notte tra domenica e lunedì e nel silenzio del lockdown imposto dal coronavirus è stato avvertite nettamente a Pieve di Soligo e non solo. E mentre la gente si interrogava sul social network del perché le campane suonassero a festa, facendo varie ipotesi, il parroco, pure svegliato dalle campane, per tre volte abbassava l’interruttore generale alzato da qualche vandalo-buontempone.

«Mi dispiace proprio tanto per il disturbo che è stato arrecato. Chiedo scusa per non essere stato abbastanza veloce a fermare le campane. Vi assicuro – dice don Giuseppe ai pievigini - che è stata per me una notte da incubo».
Domenica alle 21.30 parroco e cittadini hanno avvertito, in un orario insolito, il suono della campana grande.
Sono corso in sacrestia pensando di risolvere subito, fermando gli interruttori normali e invece la campana continuava a suonare – ripercorre don Giuseppe - Sono andato nel campanile e ho trovato la porta aperta con la serratura scassata e, finalmente, abbassando l’interruttore generale tutto si è fermato. Non ho potuto però chiudere bene la porta, perché la serratura era fuori uso».
Ma non era finito qui. «A mezzanotte e mezza ho sentito tutte tre le campane – prosegue - Non pensavo potesse essere la manomissione di qualcuno, ma che si trattasse di un guasto tecnico, per cui mi sono messo a passare in rassegna ancora meglio tutti gli interruttori, l’orologio del campanile e il quadro dei comandi. Sono ritornato nel campanile ed ho trovato l’interruttore generale rialzato».
Verso le due la terza incursione nel campanile.
«Questa volta sono andato direttamente all’interruttore generale che ho trovato di nuovo sollevato – racconta - Ho allora capito che c’era la mano di qualcuno, per cui ho chiuso meglio che ho potuto il quadro elettrico e la porta».
Ieri mattina un tecnico ha fatto un sopralluogo.

«Mi ha detto – conclude don Giuseppe - che sul campanile, in alto, ci sono altri interruttori, azionando i quali si può far partire le campane. Allora si può pensare che qualcuno sia salito a fare queste operazioni». Il parroco ha presentato denuncia ai carabinieri.
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Il Gazzettino