Radiologia chiusa dalle 20 alle 8: resta con la frattura tutta la notte

Un cadorino è rimasto con la frattura per una notte: la radiologia era chiusa
PIEVE DI CADORE - Dopo le 20 niente esami radiologici al pronto soccorso di Pieve di Cadore: se n’è accorto un paziente che si era recato all’ospedale dopo...

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PIEVE DI CADORE - Dopo le 20 niente esami radiologici al pronto soccorso di Pieve di Cadore: se n’è accorto un paziente che si era recato all’ospedale dopo quello che sembrava un banale incidente, ha trovato la cortesia e disponibilità del medico di turno che però ha solo potuto bloccare l’arto in attesa dei raggi del mattino successivo, ma rigorosamente dopo le 8. 

LA DIAGNOSI
Non era una distorsione o uno stiramento: si trattava di frattura al metatarso accertata dopo una notte insonne per il dolore nonostante gli anti dolorifici. Il fatto è stato puntualmente segnalato al Coordinamento dei Comitati di salute del Cadore e dell’Agordino: «È una vergogna, un incidente così poteva rivelarsi molto pericoloso con conseguenze terribili se non fatali, ma come si può non avere una diagnosi in pronto soccorso», tuonano. L’incidente era capitato nel corso di una passeggiata a Pieve, un tombino sconnesso ha fatto perdere l’equilibrio all’uomo che subito ha minimizzato rientrando però subito in casa. Con il passare delle ore il piede si è gonfiato e nonostante il ghiaccio e le amorevoli cure della moglie la situazione invece che migliorare peggiorava. A quel punto la coppia si è diretta all’ospedale, ma il medico di turno non ha potuto far altro che valutare il caso, senza i raggi x che avrebbero immediatamente evidenziato la serietà dell’infortunio; erano le 20.10 e il tecnico di radiologia aveva finito il turno, nessuno lo poteva sostituire.
LA VERGOGNA

«Ma allora l’ospedale è diventato un poliambulatorio, è una vera vergogna -assicurano dal Coordinamento comitati- è dunque questa la sanità che pensano per il Cadore, ci hanno tolto anche la possibilità di fare una diagnosi puntuale e questo è gravissimo». Il dibattito sulla tenuta dei servizi in periferia non può che restare aperto. In questo caso l’infortunato, una volta accertata la frattura, è stato trasportato al San Martino di Belluno per completare l’iter e avviare la fase della cura perchè Pieve non ha l’ortopedia. Non più tardi di un mese fa l’Usl informava che l’ortopedia dell’ospedale di Cortina si trasferisce all’ospedale Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore durante la ristrutturazione del padiglione Codivilla. Sarà quindi garantita la continuità dell’attività ortopedica, molto rilevante per una zona ad elevato flusso turistico. Ma ad oggi non è ancora iniziata l’attività nonostante l’intenzione dell’Usl di “mantenere le attività di ortopedia/traumatologia, per garantire un’erogazione omogenea e di qualità dei Lea su tutto il territorio, preservando il patrimonio rappresentato dalla funzionalità delle strutture sanitarie nel più distante contesto montano».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino