Nel giorno della morte di Pasolini la sua poesia incisa sui muri del teatro

Pier Paolo Pasolini
PORDENONE - A 42 anni dalla tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini, in vista della data che ricorda il tragico ritrovamento del suo corpo senza vita, giovedì 2 novembre,...

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PORDENONE - A 42 anni dalla tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini, in vista della data che ricorda il tragico ritrovamento del suo corpo senza vita, giovedì 2 novembre, Pordenone si veste di poesia in modo tangibile e permanente, coi versi di una lirica speciale del poeta di Casarsa, “La pioggia”. È il teatro comunale Giuseppe Verdi a "incidere", infatti, su una parete della sua centralissima facciata, in viale Martelli, un segno dell'autore. 


«Una scelta simbolica - dice il presidente Verdi, Giovanni Lessio - perché sappiamo bene quanto la musica sia stata humus determinante per l’ispirazione poetica di Pasolini nei suoi formidabili anni giovanili e friulani. Il Verdi è la casa della musica, in città: la memoria poetica de “La pioggia” testimonierà nel tempo questo connubio». “La pioggia” è una poesia emblematica per composizione, atmosfera ed evocazione di luoghi, da condividere coi propri affetti. Sono versi nei quali spicca la forza poetica di Pasolini al di là di qualsiasi indirizzo ideologico.

«Un modo intelligente per diffondere per strada l'arte e la cultura e, allo stesso tempo, abbellire e impreziosire la città - dice il sindaco Alessandro Ciriani -; è un percorso che abbiamo già avviato con i murales culturali di via Matteotti e con il restauro della storica poesia Cosmo saturo di Ludovica Cantarutti sul muro del Centro studi». In tutta la giornata del 2 novembre le istituzioni faranno squadra per ricordare il poeta di Casarsa: col Verdi anche il Comune, la Fondazione Pordenonelegge.it e il Centro Studi Pier Paolo Pasolini.


Alle 12 l’artista sarà ricordato con la visita alla sua tomba, nel cimitero a Casarsa. In serata le iniziative si sposteranno nel cuore di Pordenone: alle 19 sarà inaugurata ufficialmente, all’esterno del teatro in viale Martelli, la calcopoesia de “La pioggia”. Alle 20.45 il sipario del Verdi, in esclusiva regionale, si alzerà su “La ricotta”, l’affascinante monologo teatrale che riprende una delle più suggestive opere di Pier Paolo Pasolini: il racconto omonimo del 1963 e l’episodio tratto per il film immediatamente successivo. Sarà l’attore romano Antonello Fassari, volto noto al grande pubblico teatrale e televisivo, a portare in scena questa rilettura de “La ricotta” che siglerà, il debutto del cartellone di prosa 2017-2018 del Verdi e della rassegna Contaminazioni.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino