Usava abusivamente la carta carburante dell'azienda e faceva i pieni gratis: licenziato e condannato

Condannato un dipendente che faceva abusivamente i pieni di benzina
BELLUNO È stato condannato a 10 mesi di reclusione Valmir Shani, 35enne del Kosovo assistito dall’avvocato Paolo Serrangeli accusato di indebito utilizzo di strumenti...

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BELLUNO È stato condannato a 10 mesi di reclusione Valmir Shani, 35enne del Kosovo assistito dall’avvocato Paolo Serrangeli accusato di indebito utilizzo di strumenti di pagamento (una carta carburante) e di appropriazione indebita. Si sarebbe rifornito alla pompa di benzina infatti, al termine del lavoro, facendo il pieno alla propria auto privata, con la tesserina che gli era stata data dal suo titolare. Un danno di circa 5000 euro per la ditta di cui era dipendente, senza poi contare atri 700 di uso improprio di telefono cellulare aziendale che avrebbe usato spesso per effettuare chiamate personali non autorizzate. Nel processo si è costituita parte civile con l’avvocato Martino Fogliato, la parte offesa danneggiata, ovvero la società Varet di Corrado Dal Farra. Ieri, in Tribunale a Belluno, il giudice Federico Montalto, che ha pronunciato la sentenza condannando l’imputato alla pena di 10 mesi di reclusione, ha accolto in toto la tesi della parte civile disponendo quindi il risarcimento totale del danno per circa 10mila euro tra capitale e spese legali.

Le indagini condotte dal pm Marco Faion avevano ricostruito quanto accaduto nel 2018 quando il cittadino kosovaro venne sorpreso a rubare del carburante con la scheda del proprio datore di lavoro. Tutto era partito da una segnalazione del datore di lavoro che aveva rivelato delle strane movimentazioni dalle carte carburante in uso del dipendente, spesso coincidenti con la chiusura della ditta: da lì scattò la verifica che condusse ad identificare la scheda dell’imputato, ovvero quella con cui prelevava il carburante in giornate in cui non avrebbe dovuto utilizzarla. Vennero subito allertate le forze dell’ordine che risolsero il rebus tramite le immagini della videoregistrazione. Le telecamere dimostrarono infatti come all’ora dei prelevamenti e dell’uso della carta fosse sempre ritratta la persona dell’imputato intento ad usare la scheda e la pompa di benzina sul proprio mezzo privato. Il processo si è chiuso i tempi record in quanto il difensore aveva consentito nell’ultima udienza all’acquisizione degli atti e aveva rinunciato a ulteriori testimoni. Valmir Shani, dopo essere stato scoperto, venne licenziato in tronco e come spiegato in aula dal consulente del lavoro della ditta quel licenziamento non è mai stato impugnato o contestato. 

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Il Gazzettino