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Ieri sera alle 18 il preparatore dei portieri della Usd Abc - Arre Bagnoli, Christian Gaudenzi, ha varcato la porta della caserma dei carabinieri di Cavarzere per formalizzare la denuncia in merito ai gravi fatti di violenza avvenuti domenica pomeriggio al termine della partita di calcio di Promozione tra il Cavarzere e la sua squadra dellUsd Abc - Arre Bagnoli. Ha raccontato ai militari la sua versione dei fatti in attesa di capire quali saranno le conseguenze della "scazzottata" di fine match. Il tesserato della squadra del presidente Pierluigi Boaretto ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione.
I fatti
C'è incredulità per l'epilogo dopo una partita di calcio che era stata disputata nei binari della lealtà sportiva. Ieri il presidente Boaretto ha ribadito il concetto già evidenziato lunedì. «Per la nostra società il calcio è passione, è gioia. Quando l'arbitro fischia la fine dell'incontro finisce tutto. Non è stato dato un buon esempio, il calcio deve rimanere uno sport sano, condanno ogni tipo di violenza». Subito dopo la sfida di domenica, stando a quanto riferito dalla società ospite, Gaudenzi sarebbe stato aggredito prima verbalmente e poi con calci e pugni da due tesserati del Cavarzere.
L'incredulità
Sorpresa e stupore: queste le parole che esprimono lo stato d'animo dello staff dirigenziale del Cavarzere dopo il comunicato dell'Arre Bagnoli sull'aggressione del proprio tesserato. Nel frattempo è arrivata la replica ufficiale del Cavarzere. In sostanza qualche spintone si sarebbe verificato nell'area del bar che si trova ad una ventina di metri dal cancello degli spogliatoi e sarebbe stato generato dalla richiesta di due dirigenti padovani di entrare nella zona alla quale possono accedere solo i refertati in distinta. Tutto questo si sarebbe verificato al diniego dell'autorizzazione ad entrare, a qualche parola di troppo volata e alla richiesta da parte di un dirigente dell'Arre Bagnoli di intervento delle forze dell'ordine. Questo il comunicato: «Un tesserato della società Arre Bagnoli, in corso di identificazione, al termine della partita, pur non essendo tra i tesserati indicati nella distinta, chiedeva insistentemente di entrare nel recinto di gioco, cosa espressamente vietata. Al secco rifiuto da parte del preposto, lo stesso inveiva offendendo e minacciando il nostro tesserato con epiteti ingiuriosi gravi, condotta denunciata all'autorità giudiziaria. A seguito di questa condotta e all'avvicinamento faccia a faccia con il nostro tesserato, sono intervenuti diversi presenti che hanno diviso i contendenti che si stavano spintonando, senza che nessuno venisse ferito. La società Calcio Cavarzere ritiene doveroso circoscrivere i fatti accaduti a semplici spinte tra tifosi senza che questi venissero alle mani. Per di più, anche gli arbitri intervenuti a fine partita hanno constatato che le azioni avvenute si sono verificate fuori dal recinto di gioco e pertanto non hanno nulla a che vedere con la partita e con l'eventuale giustizia sportiva menzionata».
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