PADOVA - Il marito violento, questa volta, è stato incastrato e portato in carcere grazie a un video girato dalla cognata. Il pubblico ministero di turno Sergio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Marito e moglie, insieme al loro figlio di sette anni, abitano in un appartamento in zona Arcella condiviso con la famiglia della sorella di lei. Il clima in casa, ormai da diversi mesi, non è per nulla sereno. Lo straniero non perde occasione per insultare e minacciare la compagna, anche adesso che è incinta del secondo figlio. Così, intorno alle 21, ha cominciato ad aggredire verbalmente la moglie. Frasi irripetibili, zeppe di parolacce e di promesse di morte. La cognata, molto preoccupata, ha impugnato il telefono cellulare e ha ripreso, almeno in parte, quella scena di violenza. Il 48enne, dopo l'ennesimo litigio con la madre dei suoi bambini, se ne è andato. Ha lasciato l'abitazione, forse per raggiungere alcuni amici. Ma la moglie e i suoi parenti, ormai arrivati al limite di quella situazione di ansia e di terrore, hanno deciso di chiamare il 113.
Quando è intervenuta la polizia, ormai passata la mezzanotte, agli agenti hanno raccontato quanta stava accadendo da tempo tra i due coniugi bengalesi. Ne è emerso un quadro molto preoccupante. La donna incinta, il giorno prima, era stata ricoverata al pronto soccorso perchè colpita con una serie di calci sull'addome dal marito. La svolta è giunta quando la cognata ha mostrato agli uomini delle Volanti, il video dove ha ripreso il 48enne mentre inveiva contro la moglie ricoprendola di insulti e di minacce di morte.
I poliziotti hanno chiamato il pubblico ministero di turno e, come previsto dall'integrazione della legge che regolamenta il codice rosso, è stato applicato l'arresto in flagranza differita. Così gli agenti hanno aspettato il rientro del marito. Lo straniero alla vista delle divise della polizia è rimasto sorpreso, non se lo sarebbe mai aspettato. Gli sono state strette le manette ai polsi ed è stato accompagnato prima in Questura per ulteriori accertamenti, e poi nella casa circondariale Due Palazzi. L'accusa è di maltrattamenti in famiglia. Questa mattina, a partire dalle 11.30, difeso dall'avvocata d'ufficio Michela Lupi, dovrà comparire davanti al Gip Elena Lazzarin per l'interrogatorio di garanzia.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino