Sbatte con violenza la moglie su un cancello e la ferisce: 30enne finisce a processo

In tribunale l'ennesimo caso di marito che picchia la moglie
La caduta su un piccolo cancelletto, di quelli che servono ad evitare il passaggio di animali domestici, è stata al centro del confronto ieri in tribunale davanti ai...

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La caduta su un piccolo cancelletto, di quelli che servono ad evitare il passaggio di animali domestici, è stata al centro del confronto ieri in tribunale davanti ai giudici Coniglio, Montalto e Cittolin, tra testimoni che in aula hanno cercato di ricostruire le circostanze esatte di quell’episodio


ALLA SBARRA
Nella versione di I.D.F., 30 anni di Feltre, imputato di lesioni e maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna F.P, anche lei 30enne, di Castelfranco Veneto (Treviso), la donna sarebbe scivolata procurandosi una ferita alla coscia destra sbattendo contro il cancelletto; in quella dei testimoni invece la ferita sarebbe stata la conseguenza del fatto che il compagno l’avrebbe sbattuta violentemente per terra al culmine di un’ennesimo litigio nella loro casa di Sospirolo. In realtà, nel corso delle varie deposizioni è emerso un quadro di progressive vessazioni e violenze verbali e fisiche cui la 30enne, sarebbe stata sottoposta in un arco temporale tra il 2019 e il 2021.


IL DIVERBIO
In particolare la ferita sul cancelletto risale all’11 aprile 2021. «Quel giorno -ha ricordato il papà della giovane donna - venni chiamato dalla mia ex moglie che mi riferì che qualcosa tra nostra figlia e il compagno non stava andando bene. Ho mollato tutto e da La Valle Agordina, dove abito, ho raggiunto subito l’abitazione dove viveva mia figlia con il compagno a Sospirolo». Al genero, I. D. F. spiega di aver avuto un diverbio con la figlia «perchè continuava a chiamarmi e ho perso la pazienza». Ne sarebbe nato un parapiglia all’esterno della casa con F. P. che scivola e cade sul cancelletto. Pochi istanti dopo al padre, arriva a Sospirolo anche la madre della ragazza che da quel giorno lascia con i figli l’abitazione del compagno e si trasferisce dalla madre ad Agordo. 


AL SICURO


Una volta al sicuro spiega di essere stata sbattuta a terra contro il cancelletto. Toccante poi la testimonianza di un amico di vecchia data della vittima che nel corso della sua ricostruzione rispondendo alle domande del pm Simone Marcon e a quelle dell’avvocato della parte offesa, Jacopo Stefani del Foro di Treviso, ha riferito di non aver mai letto negli occhi di una persona il terrore come in quelli della sua amica, «una paura dovuta alle continue offese e violenze non solo verbali delle quali lei mi riferiva essere vittima - ha sottolineato- una volta mi disse di essere stata buttata fuori casa senza scarpe e lasciata lì per un’ora, un’altra volta venne presa e sbattuta contro un cancelletto tanto da procurarsi una ferita sulla coscia». Nella prossima udienza, fissata per il 25 gennaio 2023 verranno ascoltati i testi della difesa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino