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PADOVA - Le minacce, prima a parole e poi con il coltello. Quell'ultimo incontro che doveva essere chiarificatore finito a pugni. Un'altra storia di violenza sulle donne, un altro incubo che vede l'intervento della polizia. Le vittime sono mamma e figlia, 35 e 15 anni. Il carnefice un 19enne di origini tunisine.
Le minacce e la violenza
La telefonata al 113 è delle 14 di martedì 1 aprile. Una donna di 35 anni chiede aiuto alla polizia perché lei e la figlia sono state aggredite dall'ex fidanzato della 15enne. Gli agenti arrivati in via Madonna della Salute hanno trovato le due vittime ferite ed è cominciato il racconto della ragazzina: da circa un anno conosceva quel ragazzo che con il passare del tempo si è dimostrato violento e prevaricatore. In alcune occasioni l'ha picchiata così lei ha deciso di dare un taglio al rapporto. A quel punto sono cominciate le minacce, via messaggio o telefonata, di notte e di giorno.
Così nella serata di lunedì 31 marzo la 15enne si è recata assieme alla mamma in un bar in zona Mortise per incontrare il ragazzo e dirgli di smettere. Ne è nata una discussione e ben presto il 19enne ha messo le mani addosso alle due donne: ha tirato i capelli e colpito con un pugno l'ex, poi la madre di lei si è intromessa per difenderla e lui ha colpito al viso anche lei. Le due vittime sono scappate e si sono rifugiate a casa dell'ex marito della 35enne, e padre della ragazzina. Pensavano di essere finalmente al sicuro. Non è stato così.
Il 19enne si è arrampicato sulla grondaia ed è arrivato al terrazzo dell'appartamento del padre, ha battuto i pugni con violenza alla finestra e poi si è allontanato prima che arrivasse la polizia. Quella stessa sera mamma e figlia sono andate al pronto soccorso: alla giovane sono stati diagnosticati 10 giorni di prognosi per trauma cranico, alla 35enne 7 giorni per contusioni e abrasioni al volto e trauma cranico.
L'arresto
E arriviamo al 1 aprile quando la 15enne era a casa della nonna e l'ex fidanzato violento si aggirava per le strade. I poliziotti lo hanno accompagnato in questura e guardando le ultime chat Whatsapp hanno visto che poco prima di essere fermato il 19enne aveva rivolto alla giovane gravi minacce, le aveva promesso di farle del male. Il ragazzo è stato arrestato: non ha fissa dimora e nemmeno documenti in regola, ha precedenti per spaccio, false attestazioni sulla propria identità e lesioni. Lo scorso 5 febbraio ha accoltellato un connazionale assieme ad altre persone.
Il giudice ha convalidato l'arresto, l'accusa è di atti persecutori. Nei suoi confronti è stato disposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa e il questore Marco Odorisio ha deciso per il suo trasferimento al Cpr di Milano per essere rimpatriato.
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Il Gazzettino