Ingressi gratuiti nell’area museale e percorsi dedicati per riportare i veneziani a visitare la “loro” Basilica. Nel piano di riorganizzazione delle biglietterie...
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Proprio le code, diventate sempre più frequenti, hanno scoraggiato con il tempo le visite dei veneziani. Ne è convinto Campostrini: «Ormai pochissimi veneziani vengono a vedere la Basilica, che probabilmente è la meno visitata dai suoi abitanti. Vogliamo riportarli a San Marco». Le modalità sono ancora allo studio nei dettagli, ma la direzione è chiara. «Oltre agli ingressi gratuiti per le aree monumentali, creeremo delle fasce dedicate ai veneziani senza prenotazione o con prenotazioni non a pagamento». Il contributo che, invece, verrà chiesto a chi prenoterà con anticipo. «Pensiamo anche a delle collaborazioni con le scuole o a degli accessi liberi per gruppi di residenti che si organizzino per visitare San Marco - continua Campostrini -. Esiste in città una vivacità di aggregazione, anche laica, da cui si può partire per riavvicinare Venezia alla sua Basilica. Le potenzialità sono infinite. Tutta la città è stata troppo a lungo curvata solo sul profitto. Bisogna ricostruire la “civitas”, come dice il patriarca Francesco Moraglia. E San Marco si offre come luogo simbolo per questa ricostruzione».
La riorganizzazione delle biglietterie dovrebbe avvenire tra un paio di mesi al massimo, probabilmente con i primi di aprile. «Il software è a buon punto - precisa Campostrini -, molto dipende dai lavori che dobbiamo fare per riorganizzare l’Ateneo San Basso». Qui saranno ospitate le nuove biglietterie dove, con il contingentamento degli ingressi, le persone che arriveranno in giornata potranno prenotare la loro visita. Sparirà completamente, invece, il deposito per zaini e borse. «Era diventato un deposito bagagli per i B&b del centro storico! Un servizio come questo può farlo un privato, ce ne sono già altri in città. Ci stiamo organizzando, invece, per garantire la sicurezza degli ingressi, al limite prenderemo una guardia giurata in più per controllare le borse» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino