OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VENEZIA - Gli ultimi concerti in Piazza San Marco non sono stati nemmeno autorizzati dalla Soprintendenza. La richiesta da parte di Vela, per conto del Comune, è arrivata a ridosso del primo spettacolo di Laura Pausini, lo scorso 30 giugno, e gli uffici di Palazzo Ducale non hanno avuto il tempo materiale di esaminare la corposa documentazione. Così l'organizzazione degli eventi è andata avanti comunque, sulla scorta del vecchio protocollo che fissa le regole di utilizzo della Piazza. Ora però il soprintendente, Fabrizio Magani, chiederà di rivedere quel protocollo e soprattutto di verificare la sua applicazione in occasione di ciascun evento. Più attenzione dovrà essere riservata al montaggio dei palchi, in un contesto tanto fragile come San Marco, così come al controllo dei suoni, che pure possono provocare danni in un punto più che in un altro. «Non sono contrario ai concerti a San Marco - tiene a precisare Magani - E penso che, per questi ultimi, non si possa parlare di danni. Credo, però, che il protocollo vada rivisto e serva un controllo più attento di volta in volta. Per questo scriverò una lettera al Comune e agli altri soggetti coinvolti della Piazza».
LA MANCATA AUTORIZZAZIONE
Magani - che dirige la soprintendenza veneziana solo da febbraio, ma conosce bene il caso dell'Arena di Verona, dove è tornato come soprintendente ad interim - ha atteso prima di prendere posizione su una questione che ha già fatto tanto discutere la città. Un successo le tre serate in Piazza della Pausini, a cui sono seguiti il concerto della Fenice e quello di Paolo Conte.
UN PROTOCOLLO DA RIVEDERE
«É venuto il tempo di riesaminare quel protocollo anche sotto l'aspetto sonoro - continua Magani -. Non so dire, ad orecchio, se sono stati superati i decibel. Ma in futuro andranno fatte delle misure, tenendo conto delle condizioni in continuo mutamento di monumenti tanto fragili». Altro aspetto che dovrà essere tenuto in conto dal nuovo protocollo sarà quello del montaggio del palco. Il soprintendente porta il recente esempio dell'installazione a stella cometa sull'Arena che, cadendo in fase di smontaggio, ha danneggiato i gradoni romani. «Deve esserci molta attenzione a queste fasi, serve personale preparato e sorveglianza». Magani aggiunge un'annotazione sul palco della Pausini: «Quando l'ho visto mi è sembrato più consono ad un altro spazio». E racconta anche dell'«allarme raccolto dal proto di San Marco, Mario Piana, per le vibrazioni e i volumi. Non so di dire se i danni segnalati sotto le Procuratie sono correlati ai concerti. In generale, dai nostri sopralluoghi, non ci risultano veri danni» aggiunge. Ma per il futuro auspica controlli puntuali, sulla base di nuove regole da scrivere insieme. «Mi pare che la società Vela lavori bene» conclude.
MACCHIE E SCHEGGIATURE
Proprio ieri i tecnici di Vela, con quelli dei Lavori pubblici e della Polizia municipale, hanno effettuato un rilievo fotografico in Piazza, alla ricerca di eventuali danni causati dalla dieci giorni di allestimento per i concerti. «Non ci sono danni - riferisce il direttore, Fabrizio D'Oria - solo qualche macchia e scheggiatura che saranno ripristinate». Sulla mancata autorizzazione da parte della Soprintendenza, spiega che «c'era stata una conferenza di servizi. Poi la documentazione integrativa è stata mandata i giorni prima del concerto. Ma ora siamo a disposizione della Soprintendenza per valutare tutti i miglioramenti che riterranno».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino