Spaccata all'internet point, in piazza Risorgimento torna la paura

Spaccata in piazza Risorgimento all'internet point
PORDENONE-  Spaccata notturna al K2 Phone center e internet point di piazza Risorgimento. Dal negozio sono stati rubati 700 euro in banconote e 95 in monete. Erano le 3 di...

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PORDENONE-  Spaccata notturna al K2 Phone center e internet point di piazza Risorgimento. Dal negozio sono stati rubati 700 euro in banconote e 95 in monete. Erano le 3 di giovedì quando è suonato l’allarme del K2. In piazza Risorgimento è arrivata subito la vigilanza privata ma il furto era stato già commesso. La vetrata della porta di ingresso era a terra: probabilmente, per sfondarla, i ladri si erano serviti dei tavoli esterni del K2 Pizza & Kebab. Svegliato di soprassalto, nel cuore della notte, sul posto è arrivato Waseem Shuja, cittadino pakistano che abita a Pordenone e che da 16 anni gestisce il negozio.


 

LA TESTIMONIANZA
E’ affranto: «Prima d’ora non era mai successo che qualcuno fosse venuto a rubare nel mio negozio. Piazza Risorgimento fa parte del centro di questa città e a tutte le ore c’è movimento. E’ impensabile che qualcuno possa soltanto pensare di commettere una spaccata». Non solo qualcuno ha pensato il “colpo” ma è pure riuscito a metterlo a segno. «Qui c’è un evidente problema di sicurezza. Io solitamente chiudo il negozio tra le 21 e le 21.30 – spiega Shuja – poi in piazza Risorgimento è frequente la presenza di persone completamente ubriache, che litigano tra loro». L’altra notte, prima di colpire il K2, i malviventi avevano tentato di introdursi al Bar Tiffany. Soltanto ieri mattina, alle 7.15, il titolare, Alessandro Chen, vedendo le telecamere del sistema di sorveglianza del locale, ha notato che qualcuno, con forza, aveva tentato di aprire una delle finestre che dà proprio su piazza Risorgimento.
 

I FILMATI
«Dai filmati – evidenzia – si nota che, mentre una persona fa da palo, l’altra tenta di spingere il vetro. Si vede benissimo che si tratta di un giovane, alto e con i capelli biondi». Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, i due malviventi hanno desistito e, quindi, hanno puntato il K2. Lì, però, il “colpo” è andato a segno e ha fruttato loro 800 euro. Le indagini sono state affidate alla polizia di stato che, dopo essere intervenuta con le volanti giovedì notte in piazza Risorgimento, ieri mattina ha effettuato un sopralluogo con personale della scientifica. Gli agenti, in particolare, hanno rilevato le impronte digitali lasciate sulla vetrata del bar da uno dei due ladri.
 

IL SINDACO
«Certo episodi – il commento del sindaco Alessandro Ciriani – non devono accadere. Più volte ho fatto presente la situazione di piazza Risorgimento alla autorità competenti in materia di sicurezza. Che non è preoccupante ma noto un certo fermento. Quello che posso chiedere è che lì vengano intensificati i controlli: non deve passare l’idea che quella è una zona franca, dove tutto può accadere e si resta impuniti. Il presidio di polizia locale c’è ma non sempre è visibile. Ciò non toglie che, specialmente in orario serale, servono controlli mirati. Di questo ne parlerò con il questore, con il quale dialogo e confronto sono sempre aperti».
 

L’OPPOSIZIONE


Marco Salvador, esponente de La Civica, è un fiume in piena: «Qualche ora dopo che Ciriani ha presentato in piazza XX Settembre il candidato consigliere Stefano Rossi, ex comandante della polizia locale, nella solita piazza Risorgimento è stata commessa una spaccata. Il sindaco e gli assessori Loperfido e De Bortoli, che avevano garantito che la città si sarebbe ripresa la sua piazza, dovrebbero avere il coraggio di usare l’altoparlante e chiedere pubblicamente scusa a chi vive e lavora lì. Hanno fallito l’obiettivo e banalizzato un problema reale. Hanno demonizzato le famiglie di stranieri con bambini, cacciandole da piazza Risorgimento, lasciando imperversare delinquenti e balordi. Non c’è dubbio: la situazione – sottolinea Salvador – è addirittura peggiorata dai tempi di Pedrotti sindaco». Nei prossimi giorni La Civica farà un banchetto proprio in piazza Risorgimento «per raccogliere segnalazioni, lamentele e suggerimenti di chi ci risiede. Quell’area non può rimanere la Scampia di Pordenone».

 

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Il Gazzettino