Piazza Insurrezione cambia volto: nell'ex palazzo Inps nascerà un hotel di lusso

Piazza Insurrezione e a sinistra il palazzo ex Inps
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PADOVA - «È successo anche per altri hotel di nostra proprietà. Prima di fare un investimento ci serviamo di un advisor che confermi la bontà del nostro business plan. Non vogliamo avere solo il nostro punto di vista. Nel caso del palazzo ex Inps in piazza Insurrezione lo studio che stiamo aggiornando non è centrato sul fatto di trovare un gestore ma sulla categoria migliore da affibbiargli». Fabio Parancola, 54 anni, è l’amministratore unico della Champions Re srl. Nel 2010 ha comprato l’immobile per 30 milioni di euro e l’Inps, nel frattempo trasferitosi in via Delù, ha finito di pagargli l’affitto da 870 mila euro al mese sino al 31 dicembre 2022. Il palazzo fu inaugurato nel 1937 su progetto del friulano Gino Peressutti, lo stesso che aveva già progettato Cinecittà a Roma. Ora diventerà un hotel. «Al Comune piacerebbe avere un 5 stelle in città ma le stanze dovrebbero costare da 300 a 330 euro a notte rispetto ai costi di gestione e non sono prezzi sostenibili. Lo aveva rilevato una nostra analisi nel 2018. Ora la stiamo aggiornando ai parametri 2023 ma sappiamo che i prezzi sarebbero lontani dall’attuale tariffazione possibile. Molto più probabile che diventi, dopo la ristrutturazione, un quattro stelle superior da 150 stanze». Il secondo aspetto sarebbe l’operatore a cui affidarlo. Ci sarebbero già diverse manifestazioni d’interesse. «Su questo sono tranquillo - continua - abbiamo già le idee chiare».

IL PROBLEMA 

L’unica perplessità di Parancola riguarda lo stato di piazza Insurrezione. «Non si possono fare piani di rilancio sepprima non viene risolto il problema del parcheggio - dichiara - così com’è la piazza è ridotta ad un’area di sosta. Ma non è nata con questo intento, è stata trasformata in questo modo. Come si possono allestire vetrine lussuose davanti a cassonetti dell’immondizia, e auto e moto dappertutto? Faccio un esempio che potrebbe consentire di capire quello che penso. Guardiamo a piazza de Signori o delle Erbe. Pensiamo per un momento se queste due piazze fossero trasformate in un parcheggio e via Roma fosse invasa dal traffico e dalle auto in sosta. Le due piazze che al mattino vedono il mercato e alla sera i bar e i plateatici diventerebbero invivibili. Questo è successo a Piazza Insurrezione che è nata come piazza appunto, un’area libera, non come area di sosta. E proseguendo con la provocazione, se le altre piazze fossero piene di auto non ne risentirebbe anche il commercio, con i negozi di prossimità?»

IL VALORE

Eppure piazza Insurrezione 28 aprile 1945 , inaugurata nel 1932 come piazza Spalato ha il suo “perchè”. Non solo per il fatto che ospita anche i contributi di alcuni tra i più importanti architetti italiani del Novecento: Francesco Mansutti e Giulio Miozzo, Giulio Brunetta, Quirino De Giorgio, Giorgio Carli, Giorgio Moschino e soprattutto Gino Peressutti, ma perchè quegli edifici così “puliti” e allo stesso modo incombenti sono essi stessi lettura della nostra recente storia culturale e politica, oltre che architettonica (il razionalismo). Qualcosa si muove però. Già durante l’amministrazione Bitonci era stato presentato un progetto per la realizzazione al centro della piazza di un padiglione trasparente da adibire a negozi o ad attività culturali. Di recente la liberazione della piazza è entrata nel dibattito sul futuro della Prandina che potrebbe ospitare le auto in fuoriuscita dalla piazza. Ma è un percorso che va costruito. Due i segnali recenti: la festa di Capodanno 2022-2023 che ha costretto alla rimozione di tutte le auto e il recente “centro” delle manifestazioni della domenica ecologica di fine marzo. Anche lì con la piazza vuota. 

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Il Gazzettino