Entra al Pam con la pistola: bullo di 15 anni bloccato. L'arma era un giocattolo

L’arma finta era infilata nella cintola: a dare l’allarme la cassiera. Anche ieri assembramenti. Tensione con i residenti: «Andatevene»

Entra al Pam con la pistola: bullo di 15 anni bloccato. L'arma era un giocattolo
TREVISO - Va a prendere da bere al Pam con una pistola (giocattolo) infilata nella cintola. A 15 anni. Di sabato pomeriggio, nella “zona rossa” non ci sono più...

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TREVISO - Va a prendere da bere al Pam con una pistola (giocattolo) infilata nella cintola. A 15 anni. Di sabato pomeriggio, nella “zona rossa” non ci sono più soltanto le risse-lampo da postare sui social. Alla violenza consumata, quella delle scazzottate per strada da postare sui social, si intreccia quella emulata. C’è chi si atteggia da baby gangster arrivando persino a girare armato di pistola giocattolo, da impugnare tra i coetanei o da estrarre all’occorrenza per minacciare o per difendersi, chissà. L’episodio risale a due sabati fa. Quando la cassiera intuisce il contorno dell’arma sotto la maglietta è impallidita e ha avvertito subito la sicurezza. Fortunatamente si trattava “solo” di un’arma giocattolo. Il ragazzino, messo alle strette, ha assicurato che non aveva cattive intenzioni...ma tant’è. 


 

LE TENSIONI
Ieri è stato un altro pomeriggio di tensioni nel quadrante di piazza Borsa. Centinaia di minorenni si sono ammassati in via Zorzetto, proprio davanti al Pam e sulla gradinata della Camera di commercio. Le forze dell’ordine non si sono fatte trovare impreparate: per tutto il pomeriggio due pattuglie della polizia di Stato e la stazione mobile dei carabinieri sino rimaste a presidiare la piazza, sorvegliando a vista i ragazzi e intervenendo nei momenti di tensione. Gli agenti della questura erano muniti anche di una mini telecamera per filmare i presenti e riuscire a identificarli in caso di disordini. Una pattuglia della polizia locale invece era piantonata alla stazione delle corriere. Proprio come avevano chiesto i negozianti sabato scorso, quando erano scoppiate ben tre risse mordi-e-fuggi approfittando dell’assenza di pattuglie. Una proprio davanti al supermercato di via Zorzetto. Qui il vigilantes aveva separato due 15enni che si erano accapigliate mentre i loro amici stavano a guardare, in cerchio. Il copione ormai è sempre lo stesso. E per chi vive, lavora o anche solo frequenta questa parte di città la situazione ha preso ormai una deriva preoccupante. «Tornatevene a casa, dai vostri genitori. Non ne possiamo più» si è messa a gridare una signora rivolgendosi alla schiera di ragazzi seduti sulle gradinate della Camera di Commercio. La loro risposta non si è fatta attendere: qualcuno l’ha derisa, qualcun altro l’ha mandata a quel paese mentre alcuni agenti sono intervenuti per allontanarla evitando escalation verbali. Quando lei se n’è andata è scrosciato l’applauso. «Bravo poliziotto!» ha esclamato qualcuno, con tono più canzonatorio che di ammirazione. Gli atteggiamenti del resto sono sempre di sfida. E per quanto la presenza di uomini e donne in divisa faccia da deterrente alle bravate, per i “bulli” tenere impegnate le pattuglie ed essere al centro dell’attenzione è già una mezza vittoria. 
 

ESASPERATI


«Sta diventando come Napoli» mormora qualcuno. L’esasperazione regna sovrana anche al Pam. «Di sabato la situazione è ingestibile - dice la guardia giurata che tenta invano di contingentare gli ingressi -. I ragazzi ci sfidano, ci minacciano tentano di rubare i prodotti e qualche volta ci seguono dopo la chiusura, per intimidirci. Per loro è un gioco. Vanno educati».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino