«Paga o lo diciamo a tua moglie», sexy-ricatto al casello A4 finisce male: due vicentini condannati a oltre 7 anni

I carabinieri nel parcheggio dov'era in programma la consegna di una tranche da 4.500 euro
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NOVENTA DI PIAVE - Mancavano 4.900 euro quando l’11 giugno 2021 i carabinieri di Trieste li hanno arrestati a Noventa di Piave. La tranche era l’ultima che serviva a raggiungere i 10mila euro con i quali un quarantunenne triestino si sarebbe comprato la propria privacy. A taglieggiarlo - estorsione, l’accusa - altri due uomini per una vicenda sentimentale. I due sono stati condannati ieri in abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare Luca Marini: Sandro Munari, 39 anni, nato a Marostica e in carcere a Venezia, difeso dall’avvocato Alfredo Auciello, ha avuto una pena di 4 anni e 8 mesi; Riccardo Castelli, 46 anni, assistito dall’avvocato Giorgio Pietramala, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi: è ai domiciliari nella sua casa di Bassano del Grappa, nel Vicentino. 

L'appuntamento con la ex, poi le minacce

Il 7 giugno 2021 il triestino si presenta al Caprice bar di Noventa di Piave: ha un appuntamento con una sua ex fidanzata con la quale aveva riallacciato i rapporti da qualche tempo. Lei aveva rotto da poco la storia con il 39enne Munari, condannato ieri. E proprio Munari, Castelli e altre persone che non erano state identificate, si erano fatte vedere anche loro al Caprice, quel pomeriggio. «Non alzarti che sei controllato, c’è gente dietro di te, non puoi andare via» la prima frase che dicono al triestino, per bloccarlo e intimidirlo davanti alla sua ex. Poi le minacce si fanno più pressanti: «Hai calpestato la persona sbagliata» e per far tacere e dimenticare tutto lo obbligano a pagare. Se non avesse consegnato 10mila euro nel giro di pochi giorni, loro gli avrebbero «spaccato la faccia» e poi avrebbero mandato a sua moglie gli screenshot dei messaggi con i quali si riavvicinava alla sua ex. Così per lui «sarebbe finita molto male».

Lo scambio di denaro al casello dell'autostrada

Seicento euro glieli estorcono subito. Poi prendono appuntamento per l’11 giugno al casello autostradale di Noventa per farsi consegnare altri 4.500 euro. Gli estorsori non sanno che il triestino ha già avvisato i carabinieri, che gli hanno consigliato di presentarsi all’incontro con soldi fotocopiati. Non appena lui consegna il denaro, i militari escono allo scoperto e arrestano i due. Nel tentativo di scappare, Munari sale in macchina e prova a spingere sull’acceleratore, tentando di investire un carabiniere. Fermato, i carabinieri gli avevano trovato in macchina un coltello con una lama da 22,5 centimetri.

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Il Gazzettino