Padova. Piano degli interventi, saranno recuperate 81 aree degradate. Ma i comitati già protestano

Sono state accolte 130 osservazioni, 97 sono state parzialmente accolte e 137 non accolte

Padova, il Piano degli interventi in consiglio (foto d'archivio)
PADOVA - Questo pomeriggio arriva in consiglio comunale il via libera definitivo al Piano degli interventi. Un dispositivo che andrà a disegnare urbanisticamente la Padova...

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PADOVA - Questo pomeriggio arriva in consiglio comunale il via libera definitivo al Piano degli interventi. Un dispositivo che andrà a disegnare urbanisticamente la Padova del futuro attraverso il recupero di 81 aree degradate, tra queste l’ex caserma Romagnoli a Chiesanuova, l’Amusement park alla Guizza e l’ex centrale del latte alle Cave. Un piano che, però, viene bocciato dai comitati ambientalisti.

L'iter

Oggi dunque, il parlamentino di Palazzo Moroni, dopo aver discusso il progetto “New Gasparotto”, sarà chiamato a discutere e ad approvare le controdeduzioni alle osservazioni al Piano. Di fatto l’atto finale che consentirà al dispositivo di diventare effettivamente operativo. Un dispositivo che può contare sulla supervisione dell’archistar Stefano Boeri. Dopo l’adozione del piano da parte del consiglio lo scorso aprile, si è aperta la fase dedicata alle osservazioni da parte dei cittadini, che si è conclusa il 23 giugno. Complessivamente sono state depositate 364 osservazioni, di cui 33 sono pervenute fuori termine. Per queste ultime non sussisteva un obbligo legale di esame da parte dell’amministrazione comunale tuttavia, considerato che il termine di legge non è perentorio e che anche le osservazioni presentate fuori termine potevano apportare utili contributi al miglioramento del progetto di variante, è stato esteso l’esame a tutte le osservazioni per portarle alla valutazione del consiglio Comunale. In totale, quindi, sono state accolte 130 osservazioni, 97 sono state parzialmente accolte e 137 non accolte. L’esame delle osservazioni ha visto il coinvolgimento dei consiglieri comunali in particolare della V° Commissione consiliare, che hanno svolto un importante lavoro di analisi ed approfondimento. 

Le perplessità

Un piano che, però, viene bocciato dai comitati Sì Acqua Bene Comune, Laboratorio Pontevigodarzere, No Quarta Linea inceneritore di Padova, San Bellino Sicuro e Stanga. «Il consiglio comunale si accinge a votare un Piano degli Interventi, dopo aver respinto 137 osservazioni e non si conoscono i criteri che hanno portato al rigetto di queste osservazioni. Ma quale trasparenza, quale partecipazione? – si sono chiesti ieri i comitati - Per mesi ci siamo dovuti sorbire la favola della città dei rioni, dove in ogni quartiere si sarebbero dovuti creare i servizi mancanti, raggiungibili in 15 minuti. Una suggestiva narrazione, che però resta una scatola vuota in quanto i servizi per i cittadini non c’erano prima e non ci saranno dopo».
«Nel documento non ci sono le aree destinate ai servizi pubblici. In molti quartieri sono completamente assenti punti di aggregazione sociale e culturale quali cinema, teatri, librerie, sale di quartiere, aree verdi, che senza indicazione nella cartografia del Piano non potranno essere mai realizzate. Per portare nei quartieri i servizi mancanti, serviranno dei Piani urbanistici di attuazione e quelli finalizzati a realizzare la città pubblica richiedono una decisa volontà politica, che questa amministrazione non dimostra di avere, in quanto più attenta allo sviluppo della città privata rispetto a quella pubblica».


«Siamo allarmati anche per l’area Prandina. Il piano adottato la destina a verde pubblico attrezzato a parco. Il sindaco, in barba a quanto votato, vorrebbe ora utilizzarla a parcheggio e auditorium. Una norma del Piano, che con la votazione di lunedì sarà definitivamente approvato, consente il cambio di destinazione da parco a parcheggio con una semplice delibera del consiglio, saltando quindi la procedura di Variante, più vincolante e molto più complessa di una semplice delibera».

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Il Gazzettino