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VENEZIA - Si fa presto a dire: orso. Ma è un tipo problematico, dannoso o pericoloso? La distinzione sarà fondamentale, per capire se un animale può essere abbattuto oppure no, in quanto non saranno ammessi automatismi: l'ha deciso il Consiglio di Stato, bocciando l'appello della Provincia di Trento contro il Wwf, con la sentenza che è stata depositata ieri e che prescrive il rispetto del programma concordato anche con il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, oltre che con il ministero dell'Ambiente.
IL PACOBACE
Si tratta del cosiddetto Pacobace, cioè del Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali. La presenza della specie protetta ursus arctos è infatti trasversale ai confini amministrativi a Nordest, com'è risultato evidente ogni volta che un plantigrado ha seminato il panico con i suoi assalti: a padre e figlio di Cles in Val di Non, al carabiniere di Recoaro Terme fra la cima della Paganella e le Dolomiti di Brenta, soltanto per citare gli episodi più eclatanti.
LA DELIBERA
Di fronte a un centinaio di orsi, e con la prospettiva di arrivare a contarne 129 entro il 2025, nel giugno scorso la Giunta guidata dal leghista Maurizio Fugatti aveva approvato una delibera che fissava le linee-guida per la gestione dei casi. In particolare, come riassumono i giudici amministrativi, il provvedimento aveva previsto che un'ordinanza contingibile e urgente potesse disporre l'abbattimento di un mammifero «a seguito e a causa di una o più aggressioni con contatto fisico, senza ulteriori verifiche diverse da quelle necessarie per l'identificazione dell'esemplare».
LA SITUAZIONE
Il testo è stato però annullato, prima dal Tar di Trento e ora anche dal Consiglio di Stato, in quanto «trascura la valutazione specifica del caso concreto». I magistrati della quarta sezione ricordano infatti che il Pacobace «prevede tre tipologie di esemplari: gli orsi problematici, gli orsi dannosi, gli orsi pericolosi» e individua 18 atteggiamenti con differenti gradi di pericolosità, tanto che le azioni di controllo vanno differenziate tra leggere ed energiche e queste ultime a loro volta vengono distinte tra programmabili e non programmabili. La soluzione più drastica può essere attuata se si verifica uno di questi casi: orso ripetutamente segnalato in centro residenziale, orso che attacca per difendere i propri piccoli, orso che attacca per difendere la sua preda, orso che segue persone, orso che cerca di entrare in strutture, orso che attacca senza essere provocato. Ma ogni volta la situazione va esaminata «in relazione sia alle condizioni ambientali, sia alle cause che hanno determinato l'aggressione».
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